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14.03.2017 - 21:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Ghisletta e Durisch vogliono due audit indipendenti. "Ufficio della migrazione e settore dei richiedenti l'asilo, ci sono dei punti da chiarire"

In una mozione, chiedono che si faccia luce sulla politica del personale nell'Ufficio migrazione e sul pesante compito dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento

BELLINZONA - Due audit indipendenti, per far chiarezza su che cosa succede nell'Ufficio della migrazione e nel servizio richiedenti l'asilo, non solo relativamente in senso stretto agli scandali. Lo chiedono con una mozione al Consiglio di Stato il capogruppo del PS Ivo Durisch e il deputato del suo partito Raoul Ghisletta. In merito all'Ufficio della migrazione, i due granconsiglieri puntano il dito sugli 11 impiegati ausiliari, su un totale di 72 unità lavorative, 10 dei quali, con la prevista riorganizzazione che per ora è stata congelata, saranno consolidati dal primo gennaio 2018. "Questo probabilmente perché, in violazione della legge e della giurisprudenza del Tribunale cantonale, questi dipendenti con statuto di ausiliario non svolgono un’attività di supplenza o straordinaria (come prevede lo specifico regolamento) e quindi devono essere consolidati come dipendenti nominati sottoposti alla LORD", scrivono Durisch e Ghisletta. "Occorre quindi far luce sulle assunzioni fatte nell'Ufficio dal 2003: con quali modalità sono avvenute? Con quali concorsi? Per compiti straordinari/supplenze o per compiti stabili? Quali consolidamenti sono nel frattempo stati fatti? Ci sono stati favoritismi e raccomandazioni nelle assunzioni senza concorso pubblico (infatti non vi è concorso pubblico per le assunzioni di ausiliari, di stagisti e programmi occupazionali)?". Per fare ciò, auspicano un'analisi che possa far luce sulle dinamiche all'interno del personale, sentendo sia il personale di servizio che quello di partito, esaminando "aspetti legati ad eventuali violazione dei doveri di servizio e ad eventuali molestie sessuali e mobbing". E questo in unione all'audit esterno che sta compiendo Anastasi sul caso permessopoli. Paolo Beltraminelli ieri ha parlato a lungo dell'eccezionalità della crisi migratoria e del massiccio impegno richiesto al suo Dipartimento, giustificando così il caso Argo 1. I due socialisti vogliono capire meglio come viene organizzato il settore asilo presso il DSS, tenuto conto che il Cantone gestisce i richiedenti l'asilo tramite mandati finanziati in parte con fondi federali. E data la crescita esponenziale di persone attribuite al Ticino (come ha detto, in fondo, ieri il Consigliere di Stato), "appare incredibile che questi mandati importanti siano gestiti da un servizio che sottostà al capo dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento, capoufficio che si deve occupare di tutto il settore delle prestazioni assistenziali e del reinserimento delle persone in assistenza, un ambito sicuramente molto impegnativo e in crescita". Secondo i due deputati, i due ambiti andrebbero separati. "La gestione del settore asilo non può evidentemente essere scaricata sulla Direzione della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie, oltre un breve periodo di crisi. Inoltre il Parlamento nei rendiconti dovrebbe a nostro parere disporre anche di maggiori informazioni relative ai mandati attribuiti in questo settore (importi, obiettivi, risultati)". Dunque, "chiediamo che il Consiglio di Stato faccia fare un audit esterno anche sulla situazione organizzativa di questo settore e sui miglioramenti attuabili, che vadano a completare le verifiche del Controllo cantonale delle finanze sulla questione del mandato Argo 1".
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