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05.04.2017 - 11:520
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Ferrara risponde a Pamini, "l'ennesima pagliacciata che non fa ridere. Ma non si parli di moderno conservatorismo, il maschilismo ha le sue figurine Pamini"

La deputata liberale risponde all'articolo del collega di Parlamento: "Ci sono voluti secoli per ottenere il diritto di voto, magari fra qualche decennio faremo cambiare idea a chi la pensa come lui"

BELLINZONA – A stretto giro di posta è arrivata, sempre sul Corriere del Ticino, una risposta decisa all’opinione di Paolo Pamini. Tanto ha fatto discutere la tesi del deputato di Area Liberale, secondo cui sarebbe la maternità a rallentare la crescita salariale delle donne. La replica è firmata da Natalia Ferrara, che non ha esitato a definire l’uscita di Pamini “l’ennesima pagliacciata che non fa ridere”
.
Ferrara ha bacchettato il collega in Parlamento, “non ritiene che le differenze salariali tra uomini e donne siano discriminazioni da combattere (con la formazione, i congedi, i tempi parziali, gli asili nido, ruoli paterni innovativi e via dicendo) ma fatti naturali, in qualche modo avente origine biologica”.

Ma guai, secondo la liberale, fingere che “si tratti di novità, o di moderno conservatorismo”: per lei è maschilismo tout court. “Fin all’economia agricola e persino nel mondo digitale, il maschilismo ha le sue figurine Pamini e i relativi collezionisti, anche tra i più giovani, ahinoi”.

Le donne, sottolinea, hanno pazienza e risorse: “se ci sono voluti secoli per ottenere il diritto di voto, qualche altro decennio basterà, forse, a far cambiare idea anche a Pamini e a chi la pensa come lui”.
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