Tutti coloro che volevano che il Ticino (e anche il Grigioni) fosse italiano, a quei tempi, erano fascisti? Per l'attuale consigliere comunale di Ronco Sopra Ascona, no. "Li buttarono tutti (tranne gli esponenti socialisti) in un unico calderone e chi si pose a difesa dell’italianità, anche con idee irredentiste (ben precedenti al Fascismo), venne poi confuso e classificato fascista a priori", e per suffragare la sua teoria cita Canevascini, anti fascista per eccellenza, che riteneva la Svizzera troppo piccola per poter sviluppare una civltà propria.