“Se in Ticino fissiamo il salario minimo a 4.000 franchi il ticinese magari riuscirà a sopravvivere, mentre per il frontaliere resterà una paga da “sciur”. Ma quante nostre industrie possono sopportare paghe simili?”, ipotizza. “Io conosco frontalieri che hanno perso il lavoro perché erano pagati 32 franchi all’ora, ma sappiate che se trovano il lavoro in Ticino a 20 franchi vengono ancora di corsa”. La loro battaglia, spiega, non è contro i frontalieri tout court (ne ha diversi anche lui nelle sue aziende…), “ma contro l’esplosione degli stessi. Abbiamo detto che 36.000 sarebbe la quota giusta e tollerabile per il Ticino, purtroppo oggi sono 65.490. Questo è il problema”.