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21.04.2018 - 09:360
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Gran Consiglio: Francesco Maggi e Gianmaria Frapolli non si ricandidano. Il capogruppo dei Verdi e il deputato leghista annunciano l'addio in vista dell'elezioni cantonali 2019

Il leghista: "Questioni professionali". L'ecologista: "Speravo che i Verdi fossero più aperti"

BELLINZONA - È il tempo degli annunci da parte di chi ha deciso di concludere la sua esperienza in Gran Consiglio. La primavera dell’anno pre elettorale, d’altra parte, è tradizionalmente il momento in cui gli esponenti politici decidono se ricandidarsi o meno. Le macchine elettorali dei partiti, infatti, cominciano a ragionare su liste e strategie e dunque è naturale che questo sia il tempo delle scelte personali.

 

Nelle scorse settimane era stato Gabriele Pinoja ad annunciare la fine della sua carriera parlamentare. Oggi, sulla Regione, sono un altro veterano del Gran Consiglio, Francesco Maggi dei Verdi, e un giovane come Gianmaria Frapolli della Lega, che lascia dopo appena una legislatura.

 

Il capogruppo dei Verdi, ai taccuini del quotidiano bellinzonese, solleva un problema politico che ha pesato sulla sua scelta: “Ho sempre creduto nell’importanza di essere un partito aperto. Invece oggi si insiste sull’esame di quanto uno è ecologista, ‘verde dentro’. Un approccio non dico sbagliato, semplicemente diverso. Abbiamo tentato di accogliere persone provenienti dalla società civile ma che con le loro competenze avrebbero potuto senz’altro dare un valore aggiunto al nostro lavoro sono sorte delle frizioni che non mi aspettavo”.

 

Maggi, tuttavia, non polemizza con l’attuale direzione del partito: “Non voglio intromettermi nella loro impostazione: sono scelte. Una vale l’altra. La nostra via è fallita, perché non è riuscita a convincere una buona fetta della base”. Il capogruppo uscente, 16 anni in Gran Consiglio, augura dunque ai Verdi “di riuscire a riconfermarsi come gruppo in parlamento”.

 

Dal canto suo Gianmaria Frapolli, sempre ai colleghi della Regione, spiega che gli impegni professionali lo portano spesso all’estero. “Non potendo in questa fase della mia vita conciliare l’attività di deputato con quella lavorativa - afferma - ho dovuto fare una scelta: terminerò il mio mandato e non mi ricandiderò. È giusto lasciare ad altri l’opportunità di entrare in parlamento”.

 

Ma se abbandonerà la poltrona in Gran Consiglio, Frapolli non lascerà quelle nei CdA del Casinò di Lugano e delle Autolinee regionali Luganesi: “Sono due mandati a cui tengo, oltretutto con le Arl siamo alle prese con una importante riorganizzazione. Ho impostato e imposto la mia vita non in funzione dei soldi, ma in funzione della possibilità di esprimere le mie competenze, anche al di fuori del contesto lavorativo, ed è ciò che ora faccio in seno ai CdA del Casinò e delle Arl”.

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