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05.09.2018 - 17:000

LIA, ancora tu. Due messaggi per il Parlamento e in caso di abrogazione pronto un referendum

Oltre al testo di Rückert e Filippini, ve ne sarà uno di Galusero che chiederà il congelamento dell'albo. Mentre l'Unione associazioni dell'edilizia promette battaglia

BELLINZONA – Discussa da sempre, da prima di essere introdotta, ed anche ora che andrebbe verso l’abolizione. Si usa il condizionale perché ora, come anticipa il CdT online, il PLR si sarebbe messo di traverso. E, in caso di abrogazione, c’è già pronto un referendum per tornare alle urne sulla LIA.

“Siamo estremamente preoccupati dalla piega che stanno prendendo le discussioni sul futuro dell’albo degli artigiani. Da parte nostra saremo chiari: se il Gran Consiglio procederà con un’abrogazione tout court della legge, lanceremo un referendum. Una votazione popolare permetterebbe di fare chiarezza e ognuno si assumerebbe le proprie responsabilità”, diceva stamattina al Corriere del Ticino Piergiorgio Rossi, presidente dell’Unione associazioni dell’edilizia (UAE), che definisce “atteggiamento isterico di sbarramento” il comportamento del Governo.

Gli associati si sono espressi in schiacciante maggioranza a favore dello strumento, ma non tutti gli artigiani la pensano così, anzi.
Ad ogni modo, dalla Commissione della Legislazione sul tema albo degli artigiani partiranno due rapporti. Amanda Rückert (Lega) e Lara Filippini (La Destra) chiederanno l’abolizione della LIA, seguendo il pensiero del Governo, mentre il liberale Giorgio Galusero vuole il congelamento della legge in attesa di trovare una soluzione alternativa.

Si vorrebbe introdurre il tema già nella seduta parlamentare del 17 settembre: i tempi stringono, ma probabilmente, di LIA si parlerà ancora a lungo. Magari anche alle urne.

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