POLITICA
Dadò: "Vaccino obbligatorio? No! Avremo davanti una battaglia epocale per la nostra libertà"
Dopo le dichiarazioni del presidente di Roche, a favore dell'obbligatorietà di vaccinarsi, il presidente del PPD afferma che "per un paese come la Svizzera, per un popolo libero come il nostro, questo sarebbe un colpo fatale"

BELLINZONA - Da quando Pfizer e Biontech hanno annunciato di avere sviluppato un vaccino che avrebbe il 90% di efficacia, il tema del vaccino è tornato al centro del discorso: la speranza di molti è che possa eventualmente mettere fine all'incubo Covid. Ma dovrà essere obbligatorio vaccinarsi?

Per Alain Berset no, ciascuno deciderà che cosa fare liberamente. Di parere contrario Christoph Franz, Presidente del Consiglio di amministrazione del colosso farmaceutico Roche.

L'opinione di quest'ultimo non è andata giù al presidente del PPD Fiorenzo Dadò, che si è scagliato contro la possibilità di rendere obbligatorio il vaccino stesso.

"La questione è seria. Il virus c’è e va affrontato con tutti i mezzi a disposizione. È giusto che tutti noi non prendiamo sottogamba le indicazioni di medici ed esperti. Con impegno e serietà. Ma ci sono dei limiti. Limiti non da nulla", fa notare.

"Certe affermazioni e supposizioni di “controllo di Stato” della nostra vita, fino ad oggi si pensava fossero appannaggio di qualche esasperato o esagitato. Ma quando leggi certe dichiarazioni pubbliche che nascondono evidenti interessi di parte, ti rendi conto che la pandemia non sta per finire e che avremo davanti una battaglia epocale per la nostra libertà", sono le sue amare constatazioni.

È convinto che "per un paese come la Svizzera, per un popolo libero come il nostro, questo sarebbe un colpo fatale".

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