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30.09.2022 - 12:150

Energia, le mosse di Berna: più produzione dalle centrali idroelettriche e maggior capacità della rete di trasporto

Il Consiglio Federale continua a lavorare per cercare di evitare una possibile penuria di energia durante i prossimi mesi. Chi ha requisiti ecologici elevati dovrà usare più acqua, se necessario si alzerà la tensione in due elettrodotti

BERNA - L'energia è sempre più un tema caldo e il Consiglio Federale si sta chinando con una serie di provvedimenti sulla necessità di garantire un approvvigionamento sicuro al paese nei prossimi mesi. 

"Con la guerra in Ucraina, il venir meno delle importazioni di gas russo in Europa, il fermo di quasi la metà delle centrali nucleari francesi e gli attuali livelli inferiori alla media dei bacini di accumulazione svizzeri, aumenta il rischio di una penuria di energia elettrica nel prossimo inverno. Il Consiglio federale ha già adottato diverse misure per evitare, per quanto possibile, che ciò accada", così riassume la situazione.

Oggi per esempio ha deciso che "le centrali idroelettriche che soddisfano requisiti ecologici elevati dovranno utilizzare una quantità maggiore d’acqua per la produzione di energia elettrica. La relativa ordinanza è limitata a sette mesi ed entrerà in vigore il 1° ottobre 2022. La misura consente di aumentare la produzione di energia elettrica di al massimo 150 GWh",

"Saranno soggette alla regolamentazione le centrali idroelettriche che hanno ottenuto una nuova concessione d’uso dopo il 1992 e che, per motivi di natura ecologica, rilasciano deflussi residuali maggiori rispetto alle quantità minime necessarie previste dalla legge, ossia approssimativamente 45 delle circa 1500 centrali presenti in Svizzera. Il Consiglio federale prevede che questa misura consentirà di aumentare la produzione di energia elettrica di al massimo 150 GWh. Ciò corrisponde all’incirca alla produzione annuale di energia elettrica di una centrale ad acqua fluente sull’Aare o al 30 per cento della riserva decisa dal Consiglio federale per il prossimo inverno nei bacini di accumulazione svizzeri", si legge ancora.

E eventuali ripercussioni sull'ambiente? "La legge federale sulla protezione delle acque (LPAc) stabilisce i deflussi residuali minimi necessari per le centrali idroelettriche sulla base di parametri idrologici. Secondo la legge, questi deflussi residuali minimi vengono aumentati in situazioni date. L’ordinanza adottata oggi dal Consiglio federale prevede che i deflussi residuali delle 45 centrali che oggi soddisfano requisiti ambientali superiori verranno ridotti al minimo necessario per sette mesi. Essendo limitata a sette mesi, il Consiglio federale ritiene che le ripercussioni sull’ambiente della riduzione dei deflussi residuali sia sostenibile e proporzionata al beneficio economico. In particolare, è prevista una limitazione temporanea della migrazione dei pesci, che potrà complicare la riproduzione della popolazione ittica nel 2023. Tuttavia, soltanto un’applicazione sul lungo termine della regolamentazione avrebbe un impatto irreversibile sulla biodiversità, sull’approvvigionamento idrico o sulla qualità delle acque". 

Inoltre, "le capacità degli elettrodotti tra Bickigen e Chippis e tra Bassecourt e Mühleberg potranno essere aumentate, se necessario, innalzando la tensione da 220 kilovolt (kV) a 380 kV. Questo consentirà di mitigare le congestioni nella rete di trasporto e di aumentare di 850 megawatt la capacità di importazione. Nella sua seduta del 30 settembre 2022 il Consiglio federale ha stabilito che le relative ordinanze entreranno in vigore il 1° ottobre 2022, e che avranno effetto sino alla fine di aprile 2023".

"Gli aumenti di tensione sulle due linee permetteranno di incrementare di 850 megawatt (MW) la capacità di importazione. Serviranno anche a prevenire le congestioni della rete a livello nazionale. Ciò significa, ad esempio, che la produzione delle centrali vallesane potrà essere trasportata senza ostacoli e che la centrale di pompaggio-turbinaggio di Nant-de-Drance potrà essere utilizzata in modo ottimale. L'aumento delle capacità di trasporto rafforza l'approvvigionamento energetico della Svizzera. Anche l'Europa ne trae vantaggio, perché la Svizzera crea ulteriori possibilità per bilanciare i sovraccarichi e assorbire le congestioni della rete (redispatch). La Svizzera potrà importare una quantità sufficiente di elettricità al di fuori dei periodi di picco di carico ed esportare energia elettrica durante i periodi di picco di carico, cosa molto importante sia per la Germania che per la Francia", si legge ancora. 

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