L’ex consigliere nazionale UDC Mörgeli rispolvera lo “scheletro nell’armadio” del ministro, che nell’89 fu pizzicato a ribare due videocassette al Serfontana
BERNA - Il settimanale Weltwoche sferra un durissimo attacco politico al consigliere federale Ignazio Cassis. Un attacco sotto la cintura firmato dall’ex consigliere nazionale dell’UDC Christoph Mörgeli. Lo stesso che, commentando la decisione presa a maggioranza dal Consiglio federale di non sottoporre i cosiddetti “Bilaterali III” a referendum obbligatorio, ha scritto settimana scorsa: “Ignazio Cassis ha tradito la Svizzera. Ma ciò che è ancora peggio: ha tradito i ticinesi”.
Nei giorni scorsi, infatti, il ministro degli esteri è finito nella bufera per essersi schierato a favore del referendum facoltativo, in base al quale sarà sufficiente il consenso della maggioranza degli elettori (e non dei Cantoni) per approvare i nuovi accordi con l’Unione Europea. Una mossa che è parsa a molti esponenti politici di diverse aree non solo antidemocratica, ma anche intempestiva, in quanto il voto non avverrà prima del 2028.
Ora la Weltwoche lancia, come detto, un siluro contro il ministro ticinese e in un articolo firmato dallo stesso Mörgeli riesuma una vecchia disavventura di cui Cassis fu protagonista in gioventù. Titolo: “Consigliere federale mano lesta: Ignazio Cassis rubava videocassette”.
E il Blick e 20 Minuten rilanciano la notizia, che il Mattino della Domenica pubblicò già alcuni anni fa, senza che allora facesse scalpore: il furto di due videocassette alla Migros del Centro Serfontana avvenuto nel lontano 1989. Una volta scoperto, Cassis, all’epoca 27enne, venne interrogato dalla polizia, sostenendo di essere uno studente, anche se in realtà era già medico e lavorava in ospedale come assistente.
Per Mörgeli, che rispolvera lo “scheletro nell’armadio” con l’evidente obiettivo di screditare il ministro, il caso non può essere liquidato come un peccato di gioventù: Ignazio Cassis era già un “accademico qualificato a cui era stato affidato un incarico medico di responsabilità presso l’Ospedale cantonale di Lugano”, scrive.
Il settimanale targato UDC ha chiesto a Cassis una presa di posizione sul caso. Una presa di posizione che il Blick ha riassunto così: “L'incidente, di cui si rammarica profondamente, riguarda la sua vita privata risalente a 36 anni fa, quando aveva 27 anni”, ha raccontato Cassis alla Weltwoche: “È stato un errore per il quale ho chiesto scusa. Purtroppo, nella vita si commettono errori, e io non faccio eccezione”.