Nei giorni scorsi, su un sito di informazione ticinese è apparso un articolo a dir poco incredibile. In cui si leggeva questo: "Ci pare francamente inaccettabile che un primario di un ospedale pubblico risieda in Italia e abbia lo statuto di frontaliere. E che quindi, al di là delle imposte alla fonte, in Ticino lasci poco o nulla di quel che guadagna (dalle tasse all’indotto, affitto, consumi, e via dicendo). È inaccettabile non che abbia la cittadinanza italiana, sia chiaro, ma che non viva nel Paese in cui lavora. Perché qui non stiamo parlando di un infermiere o di un capo-clinica. Ma di un primario, dunque di un medico che ricopre un ruolo di alta responsabilità e che per questo viene debitamente remunerato. Stiamo parlando, per di più, di un primario (anzi, di un pluri-primario) dell’Ente ospedaliero cantonale".