SANITÀ
Dall'anestesista che non lo ha fermato al rapporto "falsificato per evitare gesti estremi"
Rey: "se avesse avuto dei dubbi sull'identità della donna sotto i ferri, avrebbe dovuto fermarmi fisicamente. Io non ne avevo"

LUGANO – Il caso fece discutere tantissimo, e molti punti sono ancora oscuri. Un maledetto giorno del 2014, era l’8 luglio, Piercarlo Rey avrebbe dovuto eseguire al Sant'Anna la parziale asportazione di una mammella a una paziente. Ma, com’è noto, finì per asportarle entrambe i seni, confondendola con un’altra donna.

Come è potuto succedere? Se lo sono chiesti in molti. Oggi a Lugano è ripreso il processo contro il medico, accusato di lesioni colpose e falsità in documenti: si è opposto al decreto d'accusa firmato dal procuratore pubblico Paolo Bordoli con una condanna a una pena pecuniaria sospesa per due anni di prova.

La vicenda aveva scatenato una serie di dibattiti sui metodi utilizzati per identificare i pazienti. Rey ha precisato di aver “usato il protocollo di identificazione che ho applicato in tutti i 4’500 interventi fatti fino a quel momento”.

Durante l’istruttoria è emerso che quel giorno c’era confusione in aula operatoria. Difficile, dunque, per lui riconoscere la donna. Il compito, tra l’altro, è dell’anestesista e non di chi opera, e Rey ha affermato che essa avrebbe dovuto fermarlo fisicamente in caso di non certezza. “Non solo urlando”, ha precisato, segno che qualcuno si era reso conto che c’era qualcosa che non andava. Lui non aveva avuto dubbi. C’era stato un cambio di intervento, ma non per la sfortunata paziente, che come da accordo tra le parti è stata risarcita di 280mila franchi.

Piercarlo Rey dovrà anche rispondere del perchè nel rapporto scrisse che si era reso necessario asportare entrambi i seni dato che il tumore era più grosso di quanto si pensava. E lo ha fatto, ammettendo di aver coperto l'errore, ma afferma di averlo fatto per il bene della donna. "Volevo che evitasse gesti estremi, aveva già manifestato tendenze". 
Forse la sentenza potrebbe arrivare già in serata.

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