SPORT
Un amore nato dalle auto. "Adrenalina e simbiosi: perchè amiamo il rally"
Una coppia che partecipa ci ha raccontato cosa appassiona della disciplina. "Le polemiche? Magari le facessero per il traffico pendolare!"
(non è l'auto della coppia che ci ha parlato)

CHIASSO – Oggi è la giornata del Rally. Ci sono state polemiche, botta e risposta, ma adesso è ora di sentir rombare i motori, di dare spazio a curve e accelerazioni, a emozioni e gara. Cos’è la passione per questa disciplina spettacolare? Lo abbiamo chiesto a una coppia, in auto e nella vita, che partecipa.

È lei, M.P. (nomi noti alla redazione), a parlare con noi.

Cosa vi piace di una gara come questa?
“Allora, noi abbiamo sempre avuto la passione per le auto e ci siamo conosciuti grazie ad essa. Del rally ci piacciono l’adrenalina ma anche la simbiosi che si deve necessariamente creare tra pilota e navigatore”.

Come ci si prepara (soprattutto non essendo piloti professionisti)?
“Per la preparazione la cosa fondamentale è la passione. Il pilota deve essere molto concentrato e deve fidarsi del suo navigatore. Il navigatore deve riuscire a leggere mentre l’auto è in movimento, tenere i tempi, gestire i contatti con l’assistenza, gestire la tensione del pilota... Prima del rally si possono effettuare delle ricognizioni (di solito quattro passaggi) del percorso di gara. Inizialmente il pilota detta le note al navigatore (D3 ad esempio per una curva a destra piuttosto marcata), nei passaggi successivi è il navigatore a dettare le note e il pilota corregge se necessario”.

Il Rally Ronde per voi è una festa o qualcosa di prettamente competitivo?
“Il rally per noi è un momento amichevole, tra alcuni equipaggi si crea una bella solidarietà. Altri equipaggi invece cercano di metterti i bastoni tra le ruote”.

Cosa pensate delle polemiche che scattano ogni anno? 
“Penso che avrebbe più senso se dopo aver criticato il rally le medesime critiche venissero mosse per il traffico pendolare giornaliero. Quindi appaiono piuttosto come polemiche per far parlare di loro piuttosto che di qualcosa di realmente costruttivo. In Svizzera francese la tappa del campionato svizzero diventa addirittura la festa del paese!”.

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