SPORT
Arbitri e calcio minore, cosa fare? Papa: "Non sarebbe giusto fermarsi"
"Il movimento calcistico cantonale muove migliaia di persone ogni fine settimana. Permette a giovani e meno giovani di praticare il loro sport preferito e non ritengo giusto che per una manciata di teste calde si debba fermare tutto", ha detto

BELLINZONA - Pochi arbitri, tanta tensione. Nel mondo del calcio regionale la situazione non è delle migliori per le giacchette gialle, che spesso devono dirigere un paio di partite a weekend, visto che quelli abilitati, per circa 200 sfide settimanali, sono 181. Una fatica che si fa con passione, poi accadono episodi come quelli di Savosa-Porza, con un arbitro pesantemente insultato e minacciato dal tecnico porzese e costretto a interrompere la sfida (leggi qui).

Dopo la rissa eclatante dello scorso campionato con Semine-Locarno, ci si torna a interrogare su cosa fare. Il responsabile degli arbitri della Federazione ticinese di calcio. Silvio Papa, sentito dal Mattino, non ha risposte. Non vuole uno stop.  "Il movimento calcistico cantonale muove migliaia di persone ogni fine settimana. Permette a giovani e meno giovani di praticare il loro sport preferito e non ritengo giusto che per una manciata di teste calde si debba fermare tutto".

Gli episodi a suo dire nascono da una non accettazione della decisione dell'arbitro, oltre che dalla voglia di vincere sempre.  "C'è l’idea che l’arbitro deve saper gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, deve essere bravo a prendere una decisione in una frazione di secondo deve dimostrarsi preparato fisicamente, lucido e sicuro. Ma signori: io mi limito a dire che è una persona con i suoi pregi e con i suoi difetti nè più nè meno di coloro che sono in campo. Ognuno deve rispettare il suo operato e non giudicare con astio ogni decisione arbitrale, non è bello lasciare ogni volta il campo tra le polemiche e gli insulti", spiega, rendendo noto che prossimamente ci sarà una campagna di reclutamento per trovare nuovi fischietti.

A suo avviso, le squalifiche, come quelle contro Locarno e Semine, colpiscono solo i diretti interessati e non l'intero settore. Applaude, comunque, il Porza che si è distanziato dal suo tecnico. 

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