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28.01.2017 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il PLR all'attacco, «per il Preventivo un teatrino a tinte demagogiche. Una volta, il PPD era un partito serio...»

Tramite Opinione Liberale, duri attacchi ai due alleati del triciclo, tra il Preventivo e il discorso di Dadò sulle casse malati. E i liberali non sembrano credere al pacchetto di risparmio di 20 milioni

BELLINZONA - Il PLR si scaglia contro Lega e PPD, per quello che definiscono il teatrino del Preventivo, e di nuovo contro i pipidini prendendo spunto dal discorso "di insediamento" di Fiorenzo Dadò. È un'edizione scoppiettante, o almeno lo è l'ultima pagina, quella di Opinione Liberale. Iniziamo dal Preventivo. In un articolo firmato da Luciano Calboni, si spiega come sia lecito domandarsi il perché della bocciatura a dicembre, determinata dal no di tre leghisti (Bignasca, Aldi e Frapolli) e dall'astensione del PPD, di un documento approvato tale e quale alcuni giorni fa. «Appare ora oggettivamente evidente come le motivazioni pretestuose additate a dicembre per giustificare il rigetto del messaggio nascondessero in realtà un doppio fine a tinte demagogiche», prosegue il pezzo. «La realtà è che troppi attori/deputati erano probabilmente in cerca di visibilità e il messaggio concernente il Preventivo deve essere apparso come un aiuto inaspettato per poter tornare al centro della scena». Il clima con cui si è approvato il Preventivo è definito «da operetta». E i tagli chiesti al Consiglio di Stato «appaiono più come un escamotage per giustificare su una certa stampa domenicale il ripensamento da parte di alcuni deputati piuttosto che una vera e propria manovra di contenimento della spesa». Perché, si termina, le possibilità di risparmio ci sarebbero, ma identificare «concretamente a quali beni/servizi il cittadino dovrebbe concretamente rinunciare» è un'altra cosa. Poi, l'attacco al PPD (dove non mancano stilettate anche alla Lega), nella rubrica "Spilli". Dadò, nel suo discorso, ha parlato della necessità di combattere l'innalzamento dei costi delle casse malati, definito un saccheggio alla tasche dei cittadini. Ma pochi mesi prima il Consigliere di Stato Paolo Beltraminalli aveva detto che dare la colpa a politici e assicuratori malattia è riduttivo, poiché questi ultimi hanno speso di più di quanto hanno incassato, per una sanità di qualità. «Cosa ha intenzione di fare il PPD? Di chiudere un ospedale in Valle? Siamo al più perfetto Trumpismo. I fatti non contano. Conta identificare un nemico contro il quale aizzare la folla. I premi aumentano perché le casse malati sono cattive? O perché aumentano i consumi che sono costrette a pagare? Già vent'anni fa il Nano aveva lanciato una roboante iniziativa per una cassa malati cantonale con bassi premi. Salvo ritirarla poi quando si è accorto che è irrealizzabile. Tanto più che nel contempo la Lega si schierava e si schiera ancora contro ogni misura per razionalizzare l'offerta sanitaria in Ticino. E pensare che il PPD era un partito serio...», è la frecciata.
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