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24.05.2017 - 12:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Una serata per parlare di Israele. "Ma Tzipi Livni sia dichiarata persona non gradita sul nostro territorio"

L'ex Ministra sarà presente a Lugano, i comunisti non sono d'accordo: "in numerosi paese è accusata di crimini di guerra, la Svizzera non ne ha il coraggio. Banca Stato, non pagare!"

BELLINZONA  - Una giornata per parlare di Israele e per celebrare i 69 anni della fondazione dello Stato di Israele e i 68 anni delle relazioni diplomatiche tra Svizzera e Israele. Denominato “Swiss Israel Day”, si terrà il 28 maggio al Palazzo dei Congressi di Lugano. Il momento clou sarà un’intervista da parte di Marcello Foa di Tzipi Livni, definita nel comunicato degli organizzatori “un personaggio di spicco della politica israeliana. Una carriera militare alle spalle, è stata ministro degli Esteri e della Giustizia, vice Primo ministro e per un breve periodo primo ministro ad interim. Oggi è leader del partito HaTnuah, da lei stessa fondato, e membro della Knesset”

Una presenza che non piace ai comunisti, i quali in un comunicato che il Consiglio di Stato la dichiari persona non gradita sul territorio svizzero.

“Ricordiamo che la ex-ministra Livni era parte del consiglio di guerra di Tel Aviv durante l’aggressione militare israeliana alla Striscia di Gaza nell’inverno 2008/09. In quell’occasione furono sganciate 1500 tonnellate di bombe in centri abitati, furono usate armi al fosforo bianco e, secondo l’ONU, circa mille civili rimasero uccisi, fra cui 400 bambini”, scrive il Partito Comunista. “Contro questa “ospite d’onore” in numerosi paesi sono stati aperti procedimenti giuridici per crimini di guerra e Livni ha dovuto rinunciare in passato a viaggiare in Gran Bretagna e in Belgio per evitare il rischio di finire agli arresti. Evidentemente in Svizzera non si ha questo coraggio”.

Inoltre, “tramite una interrogazione urgente del proprio deputato Massimiliano Ay, chiederà che la Banca dello Stato del Canton Ticino ritiri il proprio sostegno a questo evento, che rappresenta una grave provocazione nei confronti della comunità palestinese e araba che vive nel nostro Paese, costretta alla fuga spesso proprio dai crimini perpetrati dal governo di cui Livni faceva parte”.

Nel corso della serata interverranno anche il sindaco di Lugano, Marco Borradori, e il consigliere di Stato Christian Vitta.
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