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22.08.2017 - 13:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

On the road to Berna. Ecco Maudet, la Svizzera come metropoli e "non possiamo vivere con la spada di Damocle della clausola gighliottina sulla testa"

Ieri dibattito coi tre a Zugo. Moret è apparsa nervosa dopo gli attacchi dei domenicali. Cassis ha incassato il sostegno della Pro Grigioni Ticino, la sorpresa è il ginevrino: "se il Ticino non contiene i flussi migratori ne risente tutta la Svizzera"

ZUGO - Si avvicina il giorno in cui il Gruppo Parlamentare del PLR indicherà i candidati (o il candidato, anche se appare improbabile) da presentare all'Assemblea Federale per la successione di Didier Burkhlater. Sarà un ticket composto da Moret e Cassis, come si è sempre pensato? Oppure addirittura un tricket per non escludere nessuno? O ancora, due nomi ma con Maudet e uno dei due ritenuti favoriti fuori?

Le ipotesi sono molte, così come è vero che alcune personalità in Svizzera tedesca non hanno forse ancora rinunciato al sogno segreto di una candidatura selvaggia, ritenendo che anche con uno di loro eletto la parte francese è sufficientemente rappresentata. Trovare persone disponibili però appare difficile.

Per quanto concerne i tre candidati ufficiali, i rumors danno Moret un po' in discesa. Ieri al dibattito di Zugo la vodese è apparsa la più nervosa, magari infastidita dagli attacchi subiti da alcuni domenicali. Qualcuno la accusava, infatti, di guadagnare più di quanto abbia detto, lei si è difesa affermando che si tratta di onorari non paragonabili a salari. Le hanno rimproverato anche l'assenza dal Consiglio direttivo dell'OCSE, ma Moret ha precisato come era concordato che la priorità andasse agli impegni politici.

Ad ogni modo, nel dibattito, dove i candidati non si sono potuti confrontare ma solo rispondere alle domande della moderatrice, non ha voluto definirsi la candidata delle donne. Se fosse eletta, continuerebbe a dialogare con tutte le forze politiche, ha detto, e lotterebbe per un diverso sistema di fatturazione nel campo sanitario, oltre a voler inserire un diritto di veto del Parlamento per frenare il flusso di ordinanze prodotte dall’amministrazione federale.

Interessante una frase: "Sono scesa in campo perché dal Ticino è arrivato un solo nome e il partito svizzero aveva bisogno di una scelta". Un po' ciò che afferma Franco Cavalli, che ritiene che sia stato il Ticino di fatto a obbligare i romandi a presentare candidati, mentre per il presidente del PLRT Bixio Caprara essi avrebbero potuto benissimo rinunciare.

A tal proposito, Ignazio Cassis ha difeso la scelta della sua sezione, specificando che "è stato il PLR svizzero a chiedere dei candidati che rappresentassero la Svizzera latina, non solo la Svizzera italiana". Il Ticino ha diritto a un seggio? No, è la Svizzera italiana a rivendicarlo, correttamente: "L’8,2% della popolazione svizzera parla l’italiano, e più della metà di queste persone non risiedono né in Ticino né nei Grigioni". 

Intanto, ha incassato il sostegno della Pro Grigioni italiano, che ha invitato svariati parlamentari a votare per lui.

La sorpresa di questi giorni è Pierre Maudet, che sta recuperando terreno. Instancabile, ha parlato con molti deputati, una pratica utilizzata raramente in caso di elezione per il Consiglio Federale. Lui non è a Berna stabilmente come i due aversari, ma intende trasformarlo in un punto di forza. Infatti, ha sostenuto come a Berna servano più pragmatismo e meno ideologia, e che ciò possa essere rappresentato meglio da un Consigliere di Stato, ruolo che né Cassis né Moret hanno ricoperto, a differenza sua (e nemmeno nessuno dei Consiglieri Federali).

Poi ha ribadito i cardini della sua politica, "un'adesione all’UE non entra in linea di conto, ma dobbiamo trovare il modo di avere una relazione stabile con Bruxelles, senza la spada di Damocle della clausola-ghigliottina. E la politica estera deve essere più rivolta all'economia". Nei giorni scorsi, si è recato in Ticino, sottolineando un tema comune fra il suo Cantone, Ginevra, e il nostro, ovvero il frontalierato, certamente meno sentito però a Ginevra. E in merito all'immigrazione, ha fatto notare l'importanza del Ticino, "se non contiene i flussi migratori, le conseguenze interesseranno tutta la Svizzera", ce a suo avviso va vista come una metropoli.

Insomma, Maudet, da personaggio nell'ombra degli altri due candidati, si sta mostrando, con le sua gioventù e le sue idee. Negli ultimi giorni, avrà guadagnato qualche punto nei pronostici, tanto da mettere in dubbio il ticket Cassis-Moret che pareva già definito?
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