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12.05.2017 - 16:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il PS contro Beltraminelli, "si assuma le sue responsabilità, ciò che ha detto non ci basta. E i partiti di maggioranza non cerchino di distogliere l'attenzione"

In un comunicato, i socialisti si dicono non soddisfatti delle risposte fornite. "Il mancato concorso, il contratto rinnovato tacitamente, i pagamenti: vogliamo chiarezza"

BELLINZONA – Il PS vuole risposte da Paolo Beltraminelli sul caso Argo1. Non basta al partito il “un Ministro non può sapere tutto”, e chiede chiarezza tramite una nota odierna.

“Il Partito Socialista non è per nulla soddisfatto dall’assenza di risposte del Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli riguardo allo scandalo ‘Argo1’. Il fatto che il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) abbia reiteratamente violato la legge sulle commesse pubbliche nell’attribuzione e il rinnovo del mandato diretto a ‘Argo 1’, per un ammontare complessivo di 3,4 milioni di franchi, impone che il direttore del DSS assuma chiaramente e senza indugio le sue responsabilità. Oltre a non fare l’oggetto di concorso pubblico, come previsto dal Concordato sugli appalti pubblici, il mandato attribuito a ‘Argo 1’ non è nemmeno stata iscritto nella lista delle commesse superiori ai 5'000 franchi aggiudicate per incarico diretto!”, si legge.

E la risposta fornita da Beltraminelli alla RSI non è ritenuta sufficiente. “La sua firma figura sul contratto sottoscritto il 16 settembre 2014 anche dal Direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie, dall’amministratore unico della Otenys SA e dal responsabile operativo dell’agenzia di sicurezza ‘Argo1’, detenuta dalla Otenys SA. Un contratto che il DSS non aveva il diritto né di concludere né di rinnovare tacitamente poiché la competenza spettava al Consiglio di Stato!”.

La Sottocommissione sta continuando i suoi accertamenti, ma al PS non sono piaciute neppure alcune esternazioni dei partiti di maggioranza, non è neppure accettabile che dei responsabili dei partiti di maggioranza cerchino di distogliere l’attenzione dal caso ‘Argo 1’, insinuando che delle disfunzioni in altri ambiti possano giustificare quanto avvenuto”. Il riferimento è forse a quanto detto da Attilio Bignasca su La Regione, dove ha parlato di risparmi di cui non si parla ma che sono più pericolosi, come quelli sugli antincendi nelle scuole, e dove ha citato il caso Chit. Ha poi anche insinuato come Beltraminelli non sia sostenuto dal suo partito, prendendosi la secca replica di Dadò, che lo invita a “guardare le travi in casa sua e non le pagliuzze degli altri”.

Tornando ai socialisti,  ritengono “imperativo che i responsabili dello scandalo ‘Argo 1’, a partire dal Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, assumano pienamente le loro responsabilità, rispondendo con chiarezza e trasparenza al grave bilancio espresso dal Controllo cantonale delle finanze, ovvero la reiterata violazione della legge. Andrà anche verificato come mai i pagamenti delle fatture alla ‘Argo 1’ abbiano potuto essere effettuati in assenza di una base legale verificata e accertato che la stessa abbia pagato la totalità dei contributi sociali”.

Ma non solo il caso dell’agenzia di sicurezza privata, bensì anche quello legato ai permessi, “evidenziano inoltre la necessità di un rafforzamento degli organi di controllo dell’apparato statale. È necessario che il Controllo cantonale delle finanze disponga di una maggiore indipendenza e dei margini di autonomia più importanti, così come richiesto dall’iniziativa parlamentare inoltrata dal Gruppo PS in Gran Consiglio lo scorso 20 marzo”.

Anche su la Regione, il presidente Righini era stato lapidario: "non vogliamo che Beltraminelli se ne vada, ma che spieghi cos'è successo"

 
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