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12.03.2019 - 11:580

Chiesa chiede: "Se il Ticino bloccasse i ristorni, li pagherebbe la Confederazione?"

Un quesito inoltrato per l'ora delle domande che certamente potrebbe essere utile per capire come comportarsi in futuro, su un tema sempre attuale, visto che la firma dell'accordo fiscale non appare vicina

BERNA – Un eventuale blocco dei ristorni da parte del Ticino torna spesso nei discorsi politici. Con l’Italia ci sono varie promesse, ma in pochi sono convinti che l’accordo fiscale possa essere firmato a breve. Così, in particolare per le forze di destra, da qualche tempo anche per il PLR, non pagare i ristorni previsti dall’accordo del 1974 è l’unica soluzione per smuovere le acque.

Va detto che il Consiglio di Stato non è mai stato d’accordo, con votazioni che vedevano favorevoli solo i due leghisti. Il clima però ora pare più acceso.

Cosa succederebbe, se il Ticino bloccasse i ristorni? A livello di leggi difficile dirlo, potrebbe comunque, forse, intervenire la Confederazione. Lo farebbe?

È quello che ha chiesto Marco Chiesa in un atto a cui sarà data replica durante l’ora delle domande.

“Qualora il Governo ticinese dovesse decidere di bloccare i ristorni delle imposte alla fonte il prossimo 30 giugno 2019, la Confederazione, essendo lei parte attrice dell’accordo del 1974 sui lavoratori frontalieri, assicurerà il versamento dell'importo dei ristorni all'Italia al posto del Canton Ticino?”, domande il Consigliere Nazionale UDC.

Un chiarimento che senz’altro sarà utile nel decidere come muoversi.

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