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18.02.2020 - 16:350

E alla fine il Parlamento spense i cellulari

51 voti favorevoli al rapporto di Speziali, che appoggiava la proposta di Fonio, Bang e Polli di tenere spenti i telefoni anche durante le pause. La discussione si è snodata tra tecnologia come supporto didattico e cyberbullismo

BELLINZONA – I cellulari andranno spenti anche durante la pause. Smartphone come pericolo per cyber bullismo oppure smartphone come strumento didattico? Possibilità di scelta ad ogni scuola oppure giro di vite uguale per tutti? I temi attorno a cui ha ruotato la discussione, molto attesa, in Gran Consiglio, sulla richiesta di Fonio, Bang e Polli di tenere spenti i cellulari a scuola, anche nella pause, sono stati questi. 

Qualcuno, Fonio in particolare, ha anche puntato sul fatto che chi non ha il telefono ultimo modello, o non ce l’ha affatto, perché magari figlio di una madre single che non può permetterselo, è considerato “uno sfigato”.

Bertoli nel suo intervento ha insistito sulla volontà di fare dei cellulari degli strumenti da integrare nella didattica. Fonio ha parlato di bullismo filmato e diffuso tramite gli smartphone, senza volerlo comunque demonizzare.

Un argomento come questo è probabilmente più personale che politico e infatti la foto del voto finale, che vede approvato il rapporto di Speziali, a favore della richiesta dei tre, è variegata. Hanno detto no, per esempio, alcuni rappresentanti del PS così come qualcuno dell’UDC o della Lega. Sono stati pochi, però: 51 votanti hanno dato ragione al rapporto Speziali, 13 hanno optato per il no, 12 si sono astenuti.

Così giro di vite sarà. Se questo influirà sui progetti di trasformare i supporti elettronici in strumenti didattici non si sa ancora. Da sottolineare che molti hanno specificato come tocca alla famiglia educare i ragazzi all’uso dei cellulari, non alla scuola. Entrambi devono svolgere il loro ruolo. 

Fonio esulta: "Con 51 voti favorevoli, 13 contrari e 12 astenuti, il Parlamento ha sostenuto la proposta di limitare l’uso degli smartphone nella scuola dell’obbligo, ricreazione compresa!
Si chiude oggi un iter durato due anni e che mi ha permesso insieme a Henrik Bang e Maristella Polli di affrontare un tema delicato e duro come quello del bullismo e del cyberbullismo.
Sono felice, molto felice, soprattutto per tutte quelle famiglie che ci hanno scritto in questi mesi affidandoci le loro storie e per quei docenti che ci hanno chiesto di non mollare condividendo la nostra visione! Alla prossima battaglia". 

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