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07.02.2020 - 10:000

D'Urso non ha dubbi: "Via i cellulari ai ragazzi, anche nelle pause. Quante volte vengono filmate situazioni che accadono a scuola"

Non gli piace la proposta 'mediazione' del DECS, ovvero la modalità aerea: "Con una connessione wireless, non cambia nulla. E poi per passare dalla modalità connessa a quella aerea ci si mette circa 1 secondo. Poi chi vuol trasgredire rischierà"

di Mirko D'Urso*

In questi giorni si parla molto della gestione dell’uso dei cellulari a scuola per bambini e ragazzi delle scuole medie. 

Attualmente ogni istituto e libero di decidere la regolamentazione in merito a questo aspetto. Dopo una mozione di Giorgio Fonio, Henrik Bang e Polli Maristella (“Vietiamo gli Smartphone a scuola), la commissione ha smussato la richiesta chiedendo però che i cellulari debbano rimanere spenti anche durante le pause. Il DECS è contrario anche alla proposta della commissione.

Personalmente, come padre e come educatore, sono per un divieto chiaro e netto di utilizzo dei cellulari a scuola, non solo alle elementari e alle medie ma anche nelle scuole superiori.
L’allievo per me può tenerlo in modalità silenziosa, in modalità aerea, spento...poco importa, l’importante è che non lo possa utilizzare e tanto meno averlo in vista durante le lezioni. Il cellulare andrebbe tenuto negli effetti personale. 

Seguendo molti miei allievi su Instagram è impressionante quante foto di situazioni che avvengono durante le lezioni vengono postate giornalmente. E non va bene. 

Poi ogni allievo è libero di cercare di trasgredire. Lo facevamo anche noi alle medie con i famosi game boy. Se ci facevamo però sorprendere dagli insegnanti i nostri gameboy venivano confiscati per una settimana la prima volta e fino alla fine dell’anno in caso di recidiva.
Punto. C’erano regole precise e sapevamo che se volevamo trasgredirle (ci sta) il rischio era alto. Per me queste regole non erano mortificatorie ma semplicemente educative.

Il principale problema attuale è che i ragazzi abusano dei cellulari. Spesso per stessa responsabilità dei genitori che non li educano ad un uso corretto di questi device. Durante le pause la prima “preoccupazione” dei ragazzi è quello di aprire le varie social app per controllare se sono arrivati messaggi su Instagram, su tik tok, su Fb e controllare quanti like e cuoricini hanno ricevuto i nostri post e le nostre “storie”.

In questo modo quasi tutte le relazioni sociali tra allievi spariscono e ognuno si chiude nel suo proprio mondo virtuale. Stiamo diventando una società con sempre meno relazioni umane reali. E con lo sguardo sempre più rivolto in basso. E questo è triste. 

La maggior parte dei ragazzi ormai non legge più, tutto è basato su un’immagine correlata da emoticons e hashtag. Non va bene. 

C’è un altro grosso pericolo: quello del cyber bullismo. Sempre più spesso si vedono foto e video realizzati a scuola da allievi che prendono in giro altri alunni, cercando di screditarli, di renderli ridicoli, potendoli spesso anche ricattare. 

E la scuola ha il dovere morale di fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per lottare contro questa prassi vergognosa e pericolosa. 

La proposta del DECS di potere utilizzare i cellulari in modalità aerea è ridicola perché con una connessione wireless, non cambia nulla. E poi per passare dalla modalità connessa a quella aerea ci si mette circa 1 secondo. Quindi proposta ridicola.

Durante le nostre lezioni al MAT i cellulari di tutti gli allievi, adulti compresi, non possono essere utilizzati e devono restare in modalità silenziosa. Una regola accettata da tutti. Ovviamente possono essere utilizzati a scopi didattici su richiesta dell’insegnante. Il prossimo step che vorrei introdurre è quello di vietare l’uso del cellulare all’interno degli spazi interni (bar associativo escluso) anche durante le pause e questo per favorire le relazioni aggregative tra gli studenti. 

Come insegnante, a livello personale, i miei allievi non possono creare improvvisazioni partendo dall’utilizzo, anche solo sensoriale, di cellulari e giochi elettronici. Questo perché noto che questi ragazzi hanno sempre meno fantasia creativa e le loro prime proposte sono quasi sempre collegate appunto all’uso di cellulari/playstation/Nintendo switch,...

Sono troppo severo? Non lo so, però come educatore la penso in questo modo. 

La scuola dovrebbe invece sviluppare maggiormente la didattica sfruttando questi device, ma soprattutto dedicare tempo alla formazione di come questi apparecchi debbano essere utilizzati. I pericoli che si nascondono (dipendenza, relazioni pericolose) e le mille splendide risorse che possono essere sfruttate ed elaborate grazie agli smartphone e agli iPad.

*direttore MAT

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