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30.04.2020 - 14:010
Aggiornamento: 01.05.2020 - 17:13

Il DECS ha deciso: si riapre. Ecco come si organizzerà la scuola dall'11 maggio

Alla scuola dell'infanzia la frequenza non sarà obbligatoria, alle elementari ci sarà metà classe per volta, alle medie non tutte le materie saranno seguite in presenza e si continuerà anche con l'online. Ad ogni docente una mascherina al giorno

BELLINZONA – Le scuole dell’obbligo riapriranno l’11 maggio: il DECS ha deciso. Seppur a regime ridotto, ovvero metà classe per volta, gli allievi termineranno l’anno scolastico.

Scuole elementari e dell’infanzia

Gli obiettivi sono riportare normalità per i ragazzi, rielaborare eventuali vissuti critici, con il supporto di specialisti, riportare i ragazzi in un contesto familiare evitando una chiusura di 6 mesi delle scuole, rielaborare e completare quanto imparato a distanza (ma concludere il programma non è tra gli obiettivi), insegnare come prevenire il Covid 19. Non ci saranno servizi di accadimento per chi necessita di lasciare i ragazzi a scuola oltre l’orario scolastico, anche se si potranno pensare delle soluzioni ad hoc.

La frequenza parziale nelle scuole elementari significa che essa non sarà a tempo pieno (quattro mezze giornate o due giornate intere) e vedrà solo metà classe (massimo metà di una sezione di 25 allievi): occasionalmente grandi spazi come palestre possono essere trasformati in aule per far incontrare, con le dovute distanze, tutta la classe.

Lo stesso vale per la scuola dell’infanzia dove la frequenza non è obbligatoria. Si cercherà di organizzare entrate e uscite scaglionate per ridurre contatti tra allievi, docenti e genitori. Le persone a rischio devono evitare di accompagnare i bambini ed è preferibile l’accompagnamento a piedi. Anche le ricreazioni verranno organizzate per quanto possibile in modo da evitare troppi contatti, così come l’uso dei servizi igienici. Non ci saranno servizi di mensa o refezione. 

Le lezioni in griglia delle materie speciali sono sospese, così come la didattica a distanza che è stata usata per ovviare al periodo di chiusura.

Se non si potranno mettere in atto le indicazioni sopra citate, la direzione di un istituto scolastico può chiedere all’ispettorato la deroga al rispetto della frequenza obbligatoria degli allievi di prima e seconda elementare. Nel caso in cui addirittura non si potessero rispettare per nulla le norme, c’è la possibilità di domandare che l’apertura slitti al 18 maggio.

Scuole media

Per i ragazzi di scuola media, gli obiettivi della ripresa sono il sostegno a chi ha avuto difficoltà durante l’insegnamento a distanza e il riepilogo di quanto appreso, soprattutto per chi è a fine ciclo. Non vi saranno valutazioni sommative. Inoltre si vuole rielaborare con un debriefing quanto vissuto in questo periodo e coinvolgere gli studenti, anche con apposite attività, nella prevenzione al Coronavirus.

Il rientro in aula avverrà in modo frazionato e toccherà a ogni istituto scolastico, in considerazione del numero di allievi e delle particolarità come trasporti e mensa, organizzerà la presenza parziale in sede dei ragazzi per al minimo un giorno o due mezze giornate. Inizialmente servirà un incontro fra docente di classe, docente di sostegno pedagogico e allievi. 

È importante distinguere fra le materie che continueranno esclusivamente con l'insegnamento a distanza e quelle che avranno prevalentemente un insegnamento in presenza: per le classi I l'insegnamento in presenza si concentra su matematica, oltre ad altre tre discipline a scelta tra scienze, geografia, storia, italiano e francese; per le classi II l'insegnamento in presenza si concentra su matematica e tedesco, oltre ad altre due discipline a scelta tra scienze, geografia, storia, italiano e francese; per le classi III e IV l'insegnamento di matematica, tedesco, italiano e inglese. Momenti particolari come laboratori ecc non sono di principio insegnati in presenza. Rimane invece l’ora di classe.

Le ricreazioni vanno organizzate in modo da ridurre al minimo i contatti e da mantenere il gruppo classe unito. Anche entrate e uscite sono organizzate per creare il minor numero possibile di contatti, idem l’uso dei servizi igienici.

Continua dunque l’insegnamento a distanza, con Moodle e Teams, sino al 19 giugno.
Riprendono anche le scuole speciali e i servizi dell’educazione precoce speciale, con le medesime regole, mentre gli operatori pedagogici per l’integrazione possono riprendere le visite a domicilio oltre che lavorare a distanza. Per chi è particolarmente fragile e non può tornare a scuola, prosegue l’insegnamento online.

Indicazioni sanitarie a cura dell’Ufficio del Medico Cantonale

Ovviamente, la lista degli accorgimenti che si dovranno tenere è corposa. Serviranno, ai lavandini, sapone, salviette di carta e cestino, e ci si laverà le mani di frequente. Dove non c’è il lavandino, bisognerà avere a disposizione un disinfettante. Saranno affissi cartelli che spiegano come comportarsi. Bisognerà arieggiare i locali (se non vi è ventilazione forzata) quattro volte al giorno per dieci minuti e non si potranno condividere/scambiare cibi e bevande. Se si mangia a scuola, non ci potrà essere il self service e verranno assunte le misure di sicurezza e di distanziamento sociale. Per l’eliminazione di fazzoletti sarebbero auspicabili bidoni chiusi con apertura a pedale, oppure, se non possibile, cestini della spazzatura da cambiare una volta al giorno.

Fondamentale la distanza sociale. Ci sarà un solo allievo per banco, le relazioni interpersonali saranno intrattenute a due metri di distanza. Se possibile, si dovrà far lezione di fuori. I gruppi di allievi dovranno restare stabili e solo i docenti si sposteranno di aula. Non verranno effettuate attività dove è previsto un contatto fisico. 

Per chi accompagna gli allevi (dunque per gli adulti) ci sarà un apposito spazio ove sostare. 

Ogni docente avrà una mascherina chirurgica al giorno (che può essere indossata per otto ore).

Molta attenzione andrà posta anche alla pulizia, sia da parte del personale deputato (per gli spazi comuni) che di allievi e docenti (per l’interno della aule, in particolare banchi, maniglie, ecc). Gli allievi non possono portare da casa regali, materiale non necessario o giocattoli.

Il documento è firmato da Manuele Bertoli e dal coordinatore del DECS Emanuele Berger.

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