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Cronaca
21.08.2020 - 14:410

VPOD: "Chiediamo mascherine obbligatorie per allievi e docenti, dalle medie e se possibile anche dalle elementari"

Il sindacato vuole ulteriori misure di protezione in vista della ripresa della scuola e chiede anche ore supplementari per permettere di recuperare quanto non appreso nei mesi della didattica a distanza

BELLINZONA – C’è tanta voglia di tornare a scuola, dopo mesi complicati, divisi tra didattica a distanza e lezioni in aula, poi le vacanze con la scure dell’incertezza. I docenti non vedono l’ora di riprendere, “indipendentemente dal fatto che ci si sieda dietro una cattedra o dietro un banco”, di incontrare gli studenti, ma chiedono misure di sicurezza supplementari.

È quello che emerga da una nota del sindacato VPOD docenti. “Confidiamo nelle direttive emanate dal Consiglio di Stato su raccomandazione degli esperti: sarà però necessario un controllo rigoroso delle misure igienico-sanitarie implementate dai singoli istituti, che potrebbero a nostro avviso pure essere rafforzate, rendendo obbligatoria la mascherina per docenti e allievi/studenti nelle aule e negli spazi comuni degli istituti a partire dalle scuole medie ed -a meno di improbabili controindicazioni- anche nelle scuole elementari. La scienza ci dice che la mascherina sicuramente non fa male e tutti noi ci siamo ormai abituati a portarla: generalizzandola, rassicureremmo docenti, allievi/studenti e famiglie (e non è poco), contribuiremmo alla diffusione dello strumento e del suo corretto uso, renderemmo un po’ più difficoltosa la propagazione del virus”, scrivono.

Per la scuola dell’infanzia, “dove non è possibile generalizzare l’uso della mascherina, esigiamo massima attenzione al piano di protezione della salute di docenti, personale ausiliario e bambini nella scuola dell’infanzia, vista la particolarità degli allievi in bassa età, che non hanno ancora la capacità di mantenere costantemente le distanze fisiche, come ricordato dall’Associazione delle docenti della scuola dell’infanzia”.

VPOD chiede anche di dotare “le aule di apparecchi per la misurazione della qualità dell’aria in modo da limitare la concentrazione virale: quando si è in 24 o 26 in uno spazio chiuso il livello di guardia può essere raggiunto rapidamente e l’arrivo dei mesi freddi (e certe sedi scolastiche vetuste!) potrebbe scoraggiare dall’arieggiare frequentemente i locali. Bisognerà pure prestare particolare attenzione agli stabili con standard Minergie, che non permette sempre l’apertura delle finestre”.

Inoltre, servono per il sindacato piani di protezione delle refezioni e mense scolastiche e pone l’accento sulla protezione per le categorie a rischio, tra cui le donne in gravidanza. Sono i datori di lavoro a dover garantire, in questi casi, i provvedimenti necessari per far rispettare le norme d’igiene, altrimenti il medico può far stare a casa la persona.

Infine, “chiediamo di permettere, facoltativamente, ai docenti di ogni ordine e grado scolastico di conteggiare da 1 a 3 giorni di formazione continua nel quantitativo minimo quadriennale obbligatorio, per tener conto dell’aggiornamento svolto in ambito di insegnamento a distanza nella fase Covid 19, cui si aggiunge il prolungamento del periodo di divieto di frequenza dei corsi di aggiornamento per docenti” e “che vengano istituite ore lezioni per recuperi straordinari disciplinari destinati agli studenti dalle Medie in su durante tutto l’anno scolastico entrante. La scuola pubblica deve riagganciare i ragazzi che più hanno sofferto dell’anomalo svolgimento dell’anno scolastico passato. Le bassissime percentuali di insuccesso registrate l’anno scorso implicheranno in certi settori classi ancor più eterogenee e non basterà dunque la sola professionalità del docente ad evitare che vi siano allievi che non riescono a rimettersi al passo”.

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