BELLINZONA – “Sui telefonini l’assedio si moltiplica per dieci, per cento, per mille. Chi è finito nel mirino ha l’impressione che non ci sia nulla da fare, che sia impossibile difendersi. Nasce un senso di solitudine e di impotenza. La vergogna spesso conduce al silenzio: non si osa parlarne ai genitori, ai docenti. Il ragazzino, l’adolescente, si deprime. Se la cosa si prolunga nel tempo, possono comparire idee suicidarie e in qualche caso la vicenda finisce in tragedia”. È un estratto di un’interrogazione presentata da Giorgio Fonio (PPD), Henrik Bang (PS) e Maristella Polli (PLR), che chiedono di proibire i cellulari a scuola, per arginare il fenomeno bullismo.