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05.12.2022 - 09:030

Don Feliciani: “Vade retro, satana! … Ma, alla fine, il diavolo siamo noi”

Siccome satana non è il contrario di Dio, ma solamente una creatura spirituale corrotta, l’uomo non si trova in balia di due forze divine. Non potrà mai essere costretto a compiere il male, né tanto meno essere disorientato dal sommo bene divino

di Don Gianfranco Feliciani *

 

A proposito di diavoli e di esorcismi il vescovo Bonnemain della diocesi di Coira vuol vederci chiaro. Il diavolo non è il cuore dell’annuncio cristiano, ed è per questo che la cura pastorale della Chiesa riguardante i cosiddetti “posseduti” va costantemente ripensata alla luce del Vangelo di Gesù. Altrimenti si finisce nella magia e nella superstizione.

Insegna il Catechismo: “Dietro la scelta disobbediente (dell’uomo) c’è una voce seduttrice, che si oppone a Dio... La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto chiamato satana o diavolo… Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi” (n. 391).

Questo lato oscuro della teologia non può quindi essere rimosso. Va però subito ricordato che questo mistero tenebroso va affrontato alla luce della salvezza che Gesù ci ha donato con la sua Morte e Risurrezione. Si parli pure del diavolo, ma sempre e soltanto per annunciare la vittoria che Gesù ha definitivamente riportato su di lui! Ecco perché nel Credo cristiano non si dice… credo nel diavolo, credo nel male e credo nell’inferno… Crediamo (confidiamo) solo in Dio, Amore infinito e fonte di Vita!

Il male non è un’efficienza, ma una deficienza. Il cristianesimo non ha nulla da spartire con il manicheismo dualista che affermava l’esistenza di due principi eterni, uno positivo e l’altro negativo. E siccome satana non è il contrario di Dio, ma solamente una creatura spirituale corrotta, l’uomo non si trova in balia di due forze divine ugualmente determinanti. Il diavolo, a motivo della fondamentale solidarietà di tutte le realtà create, può certo porsi di fronte all’uomo nell’oscura qualità di tentatore, ma non potrà mai costringerlo a compiere il male, né tanto meno strappargli dal cuore il suo naturale orientamento verso quel sommo Bene che è Dio. Quindi, se un salutare timore si giustifica ancora nel cuore del cristiano, esso non sarà nei confronti del male che il demonio ci può causare, ma piuttosto nella consapevolezza di quel male che noi possiamo commettere ogni volta che lucidamente ci chiudiamo all’amore del Signore e dei fratelli.

Si narra di san Bernardino da Siena (1380-1444), francescano, formidabile predicatore, arguto e ironico, che un giorno dal pulpito si rivolse ai fedeli dicendo: “Vi assicuro che domenica prossima durante la Messa succederà un grande miracolo: apparirà il diavolo e tutti lo vedremo”. La domenica dopo la chiesa era gremita all’inverosimile di fedeli. La curiosità aveva vinto la paura. Il santo rivolgendosi a quella gente ansiosa di vedere uno strepitoso miracolo sentenziò: “Ho promesso che sarebbe apparso il diavolo e che tutti lo avreste visto. Bene, così sarà: adesso ognuno di voi si giri e guardi in faccia il suo vicino!”.

 

* Arciprete di Chiasso

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