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Il Blog di Don Gianfranco
06.10.2024 - 11:220

Chiara, i neonati uccisi e sepolti in giardino... e il computer

Don Feliciani: "Il male è sempre male, ma non è tutto uguale: quando diventa tanto feroce quanto assurdo, c’è di che interrogarsi in profondità dove sta andando il mondo! "

di Don Gianfranco Feliciani

Come può una giovane donna procurare per due volte la morte del proprio neonato, dopo averlo fatto nascere, tenendo nascoste al mondo le due gravidanze? E come è possibile ritornare a una vita normale, un istante dopo aver partorito e fatto morire il proprio bambino, come se niente fosse? Chiara Petrolini, studentessa di Traversetolo in provincia di Parma, è agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Nel giardino della sua casa sono stati trovati i corpi senza vita di due neonati. Una notizia che ha sconcertato tutti, lasciando tutti senza parole!

Ma come è possibile? Il male è sempre male, ma non è tutto uguale: quando diventa tanto feroce quanto assurdo, c’è di che interrogarsi in profondità dove sta andando il mondo! Questa acuta riflessione del prof. ALBERTO PELLAI, medico e psicoterapeuta, ci aiuta a comprendere…

“Durante la seconda gravidanza Chiara non ha coltivato nemmeno per un minuto l’idea di sé stessa in quanto madre. Per mesi ha posto domande atroci al suo computer. Erano domande di qualcuno che si interrogava continuamente su come si fa a non ingrassare durante una gravidanza e a tenere nascosta la pancia, su quante sono le fasi di un parto e su come le si gestisce. Al computer viene pure chiesto ‘dopo quanto tempo si avverte la puzza di un cadavere’. Ora, immaginiamo che queste domande vengano fatte da una giovane donna a qualche persona della sua comunità di riferimento. Immediatamente in chi le ascolta, si accenderebbero quesiti come: ‘Che cosa mi stai chiedendo? Perché me lo chiedi?’. Nella vita reale, proprio attraverso quelle domande, avremmo avuto sentore del pericolo. Invece, Chiara queste domande le fa a un motore di ricerca, il quale risponde a tutto. Valida la domanda e valida la risposta. Perché il motore di ricerca non ha un’anima, non si pone domande, fornisce risposte… Nel virtuale uno può quasi convincersi che ciò che sta pensando di fare si possa davvero realizzare. Anche se si tratta di un crimine orrendo. C’è sempre un tutorial che ti dice come si fa e che non ti giudica mai. I nostri figli chiedono tutto ai motori di ricerca, che diventano riferimento, spesso più di noi adulti. Dentro quella virtualità non c’è morale, non c’è bene e non c’è male. C’è l’algoritmo e l’intelligenza artificiale, ma non c’è l’anima. L’umano diventa disumano, fino all’orrore”.

I computer, la tecnica, la scienza sanno tutto, ma non sanno cosa è bene e cosa è male. Non hanno un’anima… Dice Gesù nel Vangelo: “Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?” (Marco 8,36).

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