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08.12.2016 - 18:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Sì alla moratoria contro lo smantellamento della Posta

di Graziano Pestoni, per USS-Ticino e Moesa

La liberalizzazione del mercato e la trasformazione in società anonima di Posta, ferrovie e telecomunicazioni, hanno creato gravi conseguenze per il personale e per i cittadini. Come tutti sappiamo, la Posta chiude uffici, licenzia personale, peggiora le condizioni di lavoro e ilservizio all'utenza, aumenta le tariffe. La qualità della presenza sul territorio, un alto valore sempre rispettato in passato, ormai non conta più nulla. Il rispetto dei propri dipendenti conta sempre meno. Il cittadino/utente è considerato un semplice cliente, senza diritti. L'obiettivo della posta non è più quello di fornire il miglior servizio possibile al cittadino/utente, non è più nemmeno quello di arricchire il territorio con la sua presenza e i suoi servizi. La posta vuole solo realizzare utili, dadistribuire domani agli azionisti privati. Questo è il risultato delle decisioni prese dalle nostre Autorità. Dapprima la Posta è diventata un'azienda autonoma, poi è stata trasformata in società anonima. La terza tappa, se non li fermeremo prima, sarà la vendita delle azioni al privato. Il sindacato Syndicom sta chiedendo una moratoria, contro i licenziamenti e la diminuzione degli effettivi, contro la chiusura di uffici postali e la distruzione del servizio pubblico. Tale proposta è sicuramente sostenuta dalla stragrande maggioranza della popolazione. Si tratta di un primo passo importante, urgente e fondamentale. Purtroppo la Posta non è il solo esempio di smantellamento di servizi pubblici e di degrado deglistessi. Anche la politica svolta dalle FFS è nefasta per i cittadini. Ritardi, affollamenti, perdite di coincidenze non sono più eccezioni. L'attenzione non è più rivolta all'utente, allo studente, al pendolare, al viaggiatore. I prezzi sono in continuo aumento. Swisscom, da parte sua, realizza utili vertiginosi, grazie a tariffe molto più elevate rispetto all'estero. Utili per metà versati agli azionisti privati. Come se tutto ciò non bastasse, Avenir Suisse, Think Tank creato dalle grandi aziende, in un suo documento di alcuni giorni fa, chiede che tutto o quasi venga privatizzato. Negli scorsi giorni l'USS-Ticino e Moesa si è rivolta all'USS a livello nazionale per esprimere la necessità di sostenere con forza la moratoria chiesta da Syndicom contro la chiusura degli uffici postali e la diminuzione degli effettivi della Posta. Inoltre è necessario che venga messa in atto una contro-offensiva sindacale per impedire questo smantellamento e salvaguardare il servizio pubblico. È indispensabile aprire un serio dibattito nazionale sulle conseguenze nefaste della logica del profitto. Bisogna ripristinare la natura pubblica delle ex regie federali e mettere in primo piano la fornitura del servizio ai cittadini e non il conseguimento di sempre maggiori risultati finanziari. Ciò significa che le ex regie federali, per conseguire gli obiettivi di servizio pubblico, dovranno in definitiva essere ri-nazionalizzate. per UUS, Graziano Pestoni, Presidente USS-Ticino e Moesa
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