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29.01.2017 - 09:410
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

No ai tagli sulle cure a domicilio

di Daniele Cavalli

Andare a risparmiare sulle cure e l’assistenza a domicilio è una pessima decisione presa dal triciclo PLR-PPD e Lega e per fortuna abbiamo l’opportunità di rifiutarla il 12 febbraio. Non bisogna tagliare in questi servizi che permetto a molti malati cronici e a molti anziani di potere continuare a vivere in casa, là dove vivono da tantissimi anni, nel paese dove conoscono i vicini, dove c’è gente che si preoccupa per loro. Molte di queste persone affrontano già ora delle difficoltà perché hanno delle entrate basse o delle pensioni con cui è già molto difficile arrivare a fine mese. Perché dovrebbero subire dei tagli che avrebbero delle durissime conseguenze nella loro vita quotidiana? Perché andare a chiedere a queste persone una tassa di 16 franchi al giorno, ovvero di 480 franchi al mese? Ma ci rendiamo conto di cosa significa dover pagare una tassa del genere per una persona che è già costretta a vivere in condizioni difficili a causa di problemi di salute e di entrate che obbligano già a tirare sempre la cinghia? Se ce ne rendiamo conto dobbiamo dire NO a questo oggetto in votazione il 12 febbraio. Si chiede ai servizi di assistenza e cura a domicilio di fare delle economie altrimenti questa tassa verrà automaticamente introdotta! Questo significa che i servizi locali dovranno per forza ridurre la qualità dei servizi, o il tempo consacrato a beneficiari facendo subire al personale (spessissimo delle donne) che si occupa di chi ne ha bisogno una decisione presa sulla carta, freddamente, come se il personale dei servizi di cura a domicilio e le persone di cui si occupano fossero dei numeri! Non sono dei numeri su cui tagliare contabilmente, sono delle persone. La qualità del servizio diminuirà e anche chi ha bisogno di queste cure a domicilio potrà rinunciare a causa dei costi. Questo cosa significa? Significa che avremo più persone e malati che invece di vivere in casa potendo anche contare sull’appoggio e l’aiuto locale del vicinato o di conoscenti, saranno ricoverate. Perché la rinuncia a delle cure a domicilio non può avere che questa conseguenza: cattiva per chi ne ha bisogno e anche più costosa. Una decisione controproducente per lo Stato e soprattutto per la salute e le condizioni di vita di chi ne ha bisogno. Siamo sicuri che vogliamo questo? A mio parere questo non è accettabile e invito i Ticinesi a dire No al peggioramento dell’assistenza e cura a domicilio. Non possiamo permettere né che in Ticino sia fatto questo né che sia lo Stato a volerlo fare. Ecco perché dobbiamo dire No ai tagli a danno di anziani, malati cronici e delle persone che hanno bisogno di assistenza e cura a domicilio. Daniele Cavalli, Losone
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