CANTONALI 2023
Casa e fisco, Andrea Togni: “Caro Anziano, a chi importa se tu…”
“La sinistra considera ideologicamente chiunque abbia un minimo di sostanza imponibile come un ‘borsone’ da spremere”
TiPress/Alessandro Crinari

di Andrea Togni *

Caro Anziano, a chi importa se tu…

… hai condotto una vita alacre e coerente con la cultura del nostro territorio: hai rispettato le regole, hai contribuito alla prosperità economica e sociale di questo Cantone, hai cresciuto e educato dei figli, hai risparmiato ed hai concretizzato l’aspirazione di avere una casa per la tua famiglia?

Sicuramente non alla sinistra ideologica, fors’anche benestante, del nostro Cantone che, non solo si era già opposta ad una proposta accettata a larghissima maggioranza dal Gran Consiglio lo scorso giugno 2021, ma, incomprensibilmente, si è poi pure fatta promotrice di un ricorso al Tribunale Federale nei confronti di una legge, conosciuta come “principio grigionese”, che è stata fonte di ispirazione e sostanzialmente ripresa nel nostro Cantone.

I saggi di Losanna hanno cassato l’introduzione del nuovo articolo 20 cpv. 4 della Legge tributaria cantonale volto a frenare l’impatto del valore locativo. La novità legislativa prevedeva una riduzione del valore locativo fino ad un massimo del 30% delle entrate in contanti, in caso di una sostanza imponibile inferiore a 500'000 franchi. Per i tecnici sarà interessante leggere le motivazioni che saranno pubblicate prossimamente, ma per il popolo, aldilà della sorprendente decisione del TF contraria ad una prassi consolidata in una decina di cantoni, risulta difficile capire i motivi di un ricorso lesivo degli interessi di tutta quella fascia di popolazione che il Gran Consiglio desiderava tutelare.

Sembra che a questa sinistra non importi che il contribuente tiri la famigerata cinghia, viva senza gravare il sistema e risparmi ogni “franc”, così da poter magari possedere una casa, radicata al territorio, nella quale invecchiare e da tramandare.

La sinistra considera ideologicamente chiunque abbia un minimo di sostanza imponibile come un ‘borsone’ da spremere, tassando pure il valore locativo, cioè un’entrata assolutamente fittizia, che il Parlamento aveva accettato di mitigare a tutela dei redditi più modesti. Questa è una politica dogmatica, miope e distante dalla realtà di un territorio in profonda transizione economica e che necessita una politica pragmatica, responsabile e liberale. Ci mancherebbe, bene aiutare chi attraversa un momento di difficoltà, ma basta vessare il cosiddetto ‘ceto medio’.

Io sono per una politica attenta a chi ha bisogno, una politica attiva nell’aiutare chi è in difficoltà, sono per uno Stato pronto a dare gli strumenti necessari a rialzarsi a chi passa un momento di difficoltà economica. Per garantire una socialità attenta ed efficace, lo Stato deve promuovere e favorire un’economia dinamica, florida ed innovativa, a tutti i livelli. Un territorio prospero è l’humus ideale nel quale fare impresa, nel quale istruire i nostri giovani con posti di apprendistato interessanti e stimolanti per una formazione che parta dalla base, e nel quale attrarre persone benestanti che, a fronte di condizioni quadro e fiscali attrattive, decidono di venire ad insediarsi in Cantone Ticino.

* candidato PLR al Gran Consiglio

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