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12.05.2017 - 14:290
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Non vogliamo che quel profugo sia ospitato a Lugano". Minacciati Bello Figo, il rapper che prende in giro i luoghi comuni sugli immigrati, e la discoteca che lo ha invitato

Il 21enne dovrebbe esibirsi domani. "Se la lettera rimarrà inascoltata, ci saranno danni al locale e a lui", si legge in una serie di volantini. Oggi pomeriggio la Polizia ha convocato i responsabili del locale

LUGANO – Era successo in svariate parti d’Italia, ora anche a Lugano. Un gruppo di persone non vuole che Bello Figo si esibisca, e minaccia ritorsioni contro di lui e contro il locale che dovrebbe ospitarlo.
Il rapper 21enne dovrebbe essere ospite della discoteca WKND di Lugano domani sera. Ma a qualcuno l’idea non piace, probabilmente gente di estrema destra, che nelle parodie del cantante vede insulti e non ironia. Inoltre, chi scrive chiede che siano ospitati artisti di casa nostra, e non “profughi”.

Il poco edificante messaggio recita:

“Chiediamo l’annullamento immediato del concerto di Bello Figo Gu per i motivi che seguono:
Non crediamo sia opportuno invitare come ospite una persona che spara m---a sullo stato e che prende per il c—o la gente che lavora seriamente!
Avremmo la possibilità di invitare gente del nostro Cantone per aiutarla a crescere piuttosto che invitare delle persone di un’altra nazione capace solo di sminuire gente che si fa il c—o per riuscire a portare a casa un pezzo di pane.
Un profugo come lui non ha il diritto di essere sponsorizzato da una discoteca come il WKND e principalmente di farsi i soldi nel nostro Cantone.
Siamo gente che rispetta l’ambiente, i locali e soprattutto la nostra amata Lugano.
Se la lettera non verrà presa in considerazione, ci saranno conseguenze gravi al locale (prima, dopo o durante la serata) o al profugo da voi invitato!
Non è una minaccia ma un semplice avviso.
Difendiamo la nostra cultura e la nostra nazione”.

Toni alquanto inquietanti, firmato Skinhead e White Power, con tanto di svastica.

Ma chi è Bello Figo? Ha 21 anni, è originario del Ghana, e contrariamente a quanto viene detto e a quanto credono in molto, non è un profugo: è arrivato, come ha raccontato in più interviste, in Italia con regolari documenti.

Il suo modo di cantare, o meglio di rappare, può piacere oppure no, ovviamente. I giovani lo amano, perché porta nella musica gli stereotipi dell’adolescenza e il linguaggio giovanile, spesso e volentieri senza lesinare luoghi comuni sulla sessualità e scendendo pure in volgarità. Ma a renderlo famoso e discusso sono le parodie in cui parla dell’immigrazione, dicendo di non pagare l’affitto, di non fare l’operaio, di non pagare e di non volersi sporcare le mani in quanto già di colore, oltre a volere il wi-fi. Insomma, i luoghi comuni che gli italiani (e non solo) usano per attaccare gli immigrati, quelli che secondo l’immaginario collettivo soprattutto di destra soggiornano negli hotel, non lavorano, e pretendono comodità a non finire. Bello Figo porta nei suoi testi gli stereotipi, cercando in un certo qual senso di prendere in giro il linguaggio dell’estrema destra e del razzismo. Evidentemente, ci sta riuscendo, se è vero che in tv ha litigato pesantemente con Alessandra Mussolini, e che ovunque vada trova l’opposizione di gruppi di destra.

Una scorsa alla sua pagina Facebook rivela testi che riflettono tutto quanto detto sinora. Non si possono ignorare, è vero, i commenti postati dagli utenti che lo seguono, spesso un concentrato di volgarità e commenti rivolti alla sfera sessuale. Non piacevoli, è vero, eppure minacciare non è mai corretto.

Bello Figo può piacere o meno, eppure chi vuole ha diritto di andare ad ascoltarlo cantare, anche di fare un selfie con lui. Magari di sentire le sue canzoni per capire se il genere piace, se si riesce ad andare oltre a qualche luogo comune per entrare sul serio nella parodia del linguaggio politico.
Che il personaggio sia discusso, probabilmente la discoteca lo sapeva. Nel pomeriggio è atteso un comunicato congiunto del locale e della Polizia, ma il WKND pare intenzionato a sporgere denuncia. La Polizia dal canto suo ha deciso di convocare i responsabili del locale per valutare la situazione e le eventuali misure di sicurezza, pur non potendo decidere per un annullamento della serata, che si svolge su un suolo privato.
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