CRONACA
«Cara Doris ti scrivo...». Il triciclo torna unito per l'idroelettrico
Dadò, Farinelli e Sanvido scrivono a Doris Leuthard per sostenere il settore, in particolar modo nelle valli, e per salvaguardare i posti di lavoro in Ticino
BELLINZONA - Il triciclo, diviso dalle ultime decisioni in Parlamento, torna unito a difesa dell'idroelettrico ticinese. Su iniziativa del capogruppo in Gran Consiglio Fiorenzo Dadò, i tre partiti politici ticinesi di Governo (PPD, PLR, Lega, rappresentati rispettivamente dallo stesso Dadò, da Farinelli e da Sanvido) - nell'ambito degli incontri promossi nelle scorse settimane dallo stesso Dadò e dal consigliere di Stato Christian Vitta con i dirigenti di Ofima, Ofible, AET e i deputati delle zone periferiche - hanno scritto alla consigliera federale Doris Leuthard affinché sia sensibilizzata sull’importanza delle aziende idroelettriche in Ticino, dei posti di lavoro nelle zone periferiche, e affinché presti particolare attenzione alla tematica dei canoni d'acqua, risorsa fondamentale per le casse cantonali e comunali.Lo scorso 30 settembre le Camere federali hanno infatti approvato il primo pacchetto di misure della Strategia Energetica 2050, che riconosce il settore idroelettrico quale elemento fondamentale della strategia energetica nazionale.Purtroppo il settore idroelettrico svizzero si trova oggi in difficoltà a causa della concorrenza dell’energia elettrica “sporca”, importata in particolare dalla Germania. Le attuali misure di razionalizzazione e riduzione dei costi avviate dai grandi gruppi elettrici non sono la strada giusta da seguire e preoccupano la popolazione. In assenza di misure mirate ed efficaci il pilastro centrale della Strategia Energetica 2050 rischia così di essere in pericolo e di mettere seriamente in difficoltà il Ticino. Bisogna quindi trovare soluzioni durature per poter valorizzare le competenze acquisite in passato, mantenere i posti di lavoro soprattutto nelle regioni periferiche e realizzare gli obiettivi energetico-ambientali nazionali e cantonaliA questo proposito i tre gruppi politici ticinesi ricordano il ruolo attivo e pionieristico svolto dalle Partnerwerke nello sviluppo degli impianti idroelettrici del Cantone: esse hanno saputo sfruttare le forze idriche presenti nelle zone periferiche, destinando tuttavia oltre San Gottardo gran parte delle risorse finanziare derivate da queste attività, per centinaia di milioni di franchi". Si ritiene quindi importante sensibilizzare sin d'ora le aziende di distribuzione ticinesi affinché acquistino una determinata quota di energia idroelettrica indigena a sostegno di questa importante risorsa cantonale e dei posti di lavoro. 
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