Porta la firma di Enrico Diener, e inizia con una descrizione generica, ma forse inedita, della nuova città: meno legata ai funzionari di quanto lo fosse la vecchia capitale, più “domenicale”, ed anche con una maggior consapevolezza sociale, data dai liberali, a maggioranza, che si allineano al loro antesignano Argante Righetti, dal sindaco e dall’eletto fra i leghisti, definito “unico rappresentante del ceto medio-basso” del partito.