"Nel festeggiare settant’anni il Festival si trova a fare i conti non solo con il suo successo ma anche con la sua identità. Sono davanti a tutti le lunghe file degli spettatori della Settimana della Critica, che bivaccano in una bella sala, quella del teatro Kursaal, insufficiente da anni a contenerli, mentre davanti alla seconda sala del PalaCinema si sfiorano le risse per trovare un posto", scrive, raccontando di persone che si sono messe in fila più volte per assistere a una proiezione senza riuscirci. Un segno, comunque, del successo, e Brusaporco si lascia andare a un elogio al pubblico, visto come meno all'inseguimento di divi come accade a Cannes e più curioso riguardo i film. Però, "per questo mentre a Cannes poco interessa chi sta fuori, per Locarno diventa fondamentale non lasciar fuori nessuno".