In quattro sono stati infatti rinviati a giudizio. Fra di essi, il titolare dell'azienda Alio Big Team, fulcro di tutta la cupola, che con la sua ditta assumeva, creava permessi e distribuiva personale con permessi falsi anche nel resto della Svizzera. Con lui, a processo il fratello, oltre ad un impiegato della Migrazione (nel frattempo licenziato) e una ex-dipendente, sua compagna. A legare il gruppo c'erano in effetti legami, oltre che lavorativi e "truffaldini", di amore e amicizia, spesso nate all'interno degli stadi.