La signora della prima vicenda arriva in Ticino nel 2006, per lavorare in una ditta di Barbengo. Tutto sembra andare per il meglio, il lavoro c’è, arriva anche l’amore, si sposa, ha una figlia. Poi, crolla tutto, come spesso purtroppo succede: si dice che un problema non arriva mai da solo. Perde il posto di lavoro, si separa dal marito, e la salute peggiore, fino alla diagnosi di fibromialgia, una malattia ancora poco riconosciuta ma che porta a dolori lancinanti in tutto il corpo, non curabile. È anche depressa, però cerca, per quanto possibile, di fare dei lavoretti. Chiede l’AI, che le viene negata. Vive dell’assistenza, 2'200 franchi al mese per lei e la figlia di otto anni. Ha inoltrato ancora richiesta all’AI, ma è delusa.