CRONACA
Emmen, è un mistero! Una recluta ticinese, "tutto montato ad arte per screditare l'esercito"
Il padre della presunta vittima ribadisce la sua versione, ma un giovane: "stavamo giocando con delle noci. Mai avuto problemi con svizzero tedeschi o francesi"
un frame del servizio del Quotidiano che ha scatenato il caso

EMMEN – Colpo di scena nel caso delle reclute ticinesi vittime di nonnismo. Mentre il padre di colui che è stato ripreso nel video virale, che ha denunciato il tutto alla RSI, rincara la dose attraverso La Regione, un commilitone smentisce attraverso ticinonews.ch. E dunque?

Andiamo con ordine. “I ragazzi erano nel bosco e giocavano fra loro a tirarsi noci e sassolini: niente di che. Poi è intervenuto questo graduato che ha preso mio figlio “dal mazzo” – ma avrebbe potuto scegliere qualcun altro, perché molti altri avevano le sue stesse responsabilità – per farlo diventare vittima di quella tremenda parodia del plotone d’esecuzione”, racconta l’uomo, che descrive suo figlio come una persona “solare, tranquillo, con la sua cerchia di amici e la ragazza, non certo uno sfigato come questa vicenda potrebbe far pensare”. 

Ha incontrato Norman Gobbi, di cui loda la prontezza e la sensibilità, così come è contento della reazione e della solidarietà dell’esercito. Il ragazzo ha deciso di non concludere anzitempo la scuola reclute ma di rimanere sino alla fine, “perché tutto sommato con gli altri ragazzi si trova bene. Si sono già tutti scusati per quanto avvenuto. Se vi sono stati soprusi, anche in precedenza, non è causa delle altre reclute, ma dello strano meccanismo che si crea quando v’è un intervento gerarchicamente vincolante di fronte al quale è difficilissimo reagire”.

Invita a denunciare, racconta di come il 24enne per un mese non gli abbia raccontato niente.

Completamente diversa la versione di un altro ticinese (di stanza a Emmen). Ricorda l’episodio come un gioco, dove i commilitoni stavano mangiando noci e hanno cominciato a tirarsele per gioco. "Non mi ricordo esattamente cosa sia successo, ma mi pare che il giovane ripreso nel filmato avesse colpito il sergente con una noce, nonostante il richiamo di interrompere il gioco. E per questo si è arrivati a questo episodio. Inoltre è una balla che siano stati tirati sassi: nessuno aveva intenzione di fare male a qualcuno", ha dichiarato ai microfoni di ticinonews.ch.

Smentendo categoricamente di avere problemi con svizzero tedeschi e svizzero francesi. “Abbiamo anche un tenente ticinese, con cui il rapporto è ottimo e che ha sempre garantito la nostra integrazione all'interno del gruppo".

Addirittura, "qui a Emmen siamo tutti convinti sia tutta una montatura, esagerata ad arte per screditare l'esercito svizzero".

Ed ora? Chi ha ragione? Il video, mostrato dal padre alla RSI, c’è. Era realmente solo un gioco, come se ne fanno tra commilitoni? Il giovane non sembra per nulla felice…

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