CRONACA
"Non ci serviva una procedura per riconoscere la tendenza autoritaria che soffia in Ticino: bastavano le ruspe"
I molinari tornano a manifestare, anche se erano solo una decina i presenti davanti al Palazzo di giustizia

LUGANO -  “Un misero e ridicolo tentativo di insabbiamento e di salvaguardia della propria immagine e dei residui di credibilità di una politica putrefatta”. Questo è, per i molinari, il decreto di abbandono per la demolizione del loro ex stabile.

Una decina di rappresentanti del centro autogestito si sono trovati a Lugano fuori dal Palazzo di giustizia, per far sentire la loro voce.

Hanno distribuito volantini in cui si dice, per esempio, che "non abbiamo bisogno di qual si voglia procedura per riconoscere l'infamia e la tendenza autoritaria che soffia in questo Cantone". Sono bastate, affermano, le ruspe e le "dichiarazioni imbarazzanti e contradditorie".

Non mancano attacchi, dal Municipio a Quadri. 

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