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Cronaca
21.02.2022 - 09:410

TiSin all'attacco: "Quel contributo (che indirettamente va nelle ricche casse dei sindacati) è uno scandalo"

Nando Ceruso dirama una durissima nota. I destinatari, ancora una volta, Unia e OCST. Il tema? Il contributo di solidarietà, detratto dalla busta paga, e riversato nelle casse delle Commissioni paritetiche

LUGANO - Una polemica mai sopita, con TiSin che torna a attizzare il fuoco. Da quando è stato fondato il sindacato che vede tra i membri diversi esponenti leghisti, è botta e risposta continuo con Unia e OCST. Ora arriva un duro comunicato, firmato da Nando Ceruso, in merito ai contributi di solidarietà detratti dalle buste paga e che vanno alle Commissioni paritetiche (e quindi di fatto ai sindacati).

Gli antefatti tra TiSin e gli altri sindacati: dalla Lega al CCL

Tisin aveva promosso, mesi fa, un contratto collettivo cui avevano aderito alcune aziende, in particolare del Mendrisiotto. Un escamotage, secondo gli altri sindacati, per aggirare il salario minimo. E dato che tra i fondatori di TiSin ci sono Boris Bignasca e Sabrina Aldi, la questione era stata spostata al lato politico (leggi qui, e leggi qui) mentre per Ceruso si trattava solo della rottura di un monopolio che non funzionava più (leggi qui)

Oggi, la dura nota di Ceruso inevitabilmente farà ripartire le polemiche. Ultimamente Unia e OCST avevano agito unite sulla questione Divoora (leggi qui, leggi qui e vedi correlati).

TiSin: "Quella trattenuta, uno scandalo"

Cosa dice Tisin? Denuncia la trattenuta di 600/800 franchi per i lavoratori dell'edizilia e dell'1% nei settori soggetti a contratti collettivi, definito uno scandalo.

"È ora di dare un taglio del 50% ai contributi pagati dai lavoratori. TiSin ritorna all’attacco chiedendo massima chiarezza sulla gestione dei fondi e la riduzione allo 0,5% della trattenuta sindacale imposta contrattualmente ai lavoratori di tutti i settori. TiSin intensificherà inoltre la sua azione sindacale affinché sia fatta massima chiarezza sull’uso dei contributi di “solidarietà” detratti dalla busta paga dei lavoratori. 600 / 800 franchi è la somma annuale che viene trattenuta dalle buste paga dei lavoratori dell’edilizia e dei rami affini, mentre per i lavoratori e le lavoratrici degli altri settori assoggettati a un contratto collettivo di lavoro sottoscritto dai sindacati vale la regola della trattenuta dell’1% del salario percepito. Parlare di scandalo non è affatto esagerato dunque", si legge.

"Si tratta del così definito “contributo” di solidarietà (?) contrattuale, ma di fatto è un balzello piuttosto elevato, che i datori di lavoro trattengono dalla busta paga dei lavoratori, per riversarla direttamente nelle casse delle Commissioni paritetiche e, di riflesso, nelle diverse forme, nelle ricche casse dei sindacati che come ben si sa non vanno poi così tanto male". Un attacco diretto, quindi, ai sindacati (e una ulteriore evidenza di come in Ticino questa realtà sia ormai suddivisa tra i sindacati tradizionali, ovvero Unia e OCST da un lato, e proprio TiSin dall'altro).

"Si tratta di fiume di denaro (solo in Ticino decine di milioni di franchi, centinaia a livello nazionale) trattenuto ai lavoratori, quindi di loro appartenenza, gestito in modo non trasparente, senza coinvolgere i lavoratori e nell’indifferenza assoluta della politica. Di fatto, le Commissioni paritetiche, in cui siedono pariteticamente rappresentanti dei datori di lavoro e dei sindacati, pur gestendo consistenti risorse finanziarie appartenenti ai lavoratori e alle lavoratrici, sono controllori e controllate di sé stesse", proseguono.

"Dette tante bugie per delegittimarci"

Un tema che ha già causato polemiche. "Per avere messo in luce il problema sopra evidenziato, che rappresenta un vero e proprio abuso verso i lavoratori e le lavoratrici, contro L’Organizzazione per il lavoro in Ticino (TiSin) le organizzazioni sindacali chiamate in causa hanno scritto e detto un sacco di bugie, allo scopo di delegittimare il suo operato e di distrarre l’attenzione dalla nebulosa gestione dei contributi paritetici e più in generale dai vergognosi contratti di lavoro che hanno sottoscritto a favore di datori di lavoro compiacenti. Si tratta, lo ripetiamo, di subdoli attacchi orchestrati per delegittimare TiSin e allo scopo di distrarre l’attenzione dallo scottante problema dei fondi paritetici, che vede coinvolti sindacalisti e rappresentati di imprese, che rischia di scardinare il giro d’interessi generato dalle cospicue risorse finanziarie accumulate attraverso l’esagerato contributo contrattuale imposto ai lavoratori".

Si attendono, probabilmente, repliche. 

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