CRONACA
Lo skipper della tragedia di Lisanza: "In 30 secondi l'apocalisse". E il mistero degli 007 sulla barca
Si tinge di giallo il naufragio avvenuto domenica sul Lago Maggiore: a bordo della house boat esponenti dei servizi segreti italiani e isrealiani

SESTO CALENDE - “Trenta secondi, poi è scesa l’apocalisse, la barca si è subito rovesciata e siamo precipitati in acqua”. Il 60enne Claudio Carminati, lo skipper indagato per omicidio e naufragio colposo per la tragedia di domenica sera a Lisanza, sul lago Maggiore, racconta così quei minuti terribili. Carminati pilotava l’imbarcazione - una casa galleggiante di 15 metri, una cosiddetta house boat - che è stata investita da una tempesta e forse da una tromba d’aria con raffiche di vento fino a cento chilometri orari, e che si è inabissata. A bordo c’erano 23 passeggeri, compresa la moglie dello stesso skipper, Anna Bozhkova, 50 anni, russa della città Bryansk, in Italia con un permesso di soggiorno a tempo illimitato, che non sapeva nuotare. Ma la barca era omologata solo per 15.

Anna è morta affogata, come due membri dei Servizi segreti italiani (Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, di 53 e 62 anni) e l’ex loro collega del Mossad, Shimoni Erez, anch’egli 53enne. “Tiziana era un’atleta ma è rimasta imprigionata nella cuccetta: al buio, con l’acqua che saliva, ha invano cercato di spostare un mobiletto che ostruiva l’ingresso fino a perdere le forze. A bordo dell’imbarcazione c’erano soltanto donne e uomini dell’intelligence: si erano concessi una normale divagazione, dopo giorni di missioni, di incontri, forse di operazioni sotto copertura con infiltrazioni, approfittando della figura di Carminati, uno nel circuito delle conoscenze dei Servizi e utile come contatto”, scrive il Corriere della Sera.

Raccontando agli inquirenti la sua versione sull’incidente, avvenuto alle 19.20 a un centinaio di metri dalla riva, lo skipper aveva parlato a ripetizione sia dell’assenza di previsioni meteo che annunciassero bufere, sia dell’improvviso cambiamento del tempo. La Procura sta esaminando i bollettini meteo per confrontare la versione di Carminati. Dalle 17 aveva cominciato a grandinare tra Varese e Milano, tanto che all’aeroporto di Malpensa numerosi aerei erano stati fermati prima del decollo e sul lago Maggiore i velisti avevano anticipato il rientro preoccupati dalle prime folate, descritte come anomale. Ma Carminati, negli sfoghi con gli amici raccolti dal Corriere della Sera, insiste nel sostenere d’essere estraneo a ogni responsabilità. E di sua moglie dice: “Stava china a pregare e invocare Dio mentre il cielo diventava nero”.

Al di là dall’inchiesta giudiziaria ci si interroga sulla presenza in quella zona dei Servizi segreti e, secondo alcune fonti, la disgrazia avrà ripercussioni sul lavoro dei Servizi nell’intera area, sui contatti acquisiti negli anni, sulla logistica – appartamenti e ville governative –. Oltre alla tragedia, scrive ancora il Corriere, “s’è configurata una pessima figura internazionale (il Mossad ha chiesto all’Italia chiarimenti su cosa sia esattamente avvenuto). E la successiva attività iper-militare di sparizione delle donne e degli uomini dell’intelligence nella notte tra domenica e lunedì, per ridurre le identificazioni e le fughe di notizie, per non bruciare i covi, per tentare di salvare il salvabile, era ormai tardiva, a fronte della strage e dei suoi misteri. I misteri riguardano l’attività stessa dei Servizi segreti nei giorni precedenti il naufragio. Fisiologico che vi siano coperture su quanto davvero avvenuto”.

 

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