ECONOMIA
LIA, altro cartellino... arancione. Cosa farà ora il Consiglio di Stato?
Il Tribunale Amministrativo Cantonale ha decretato che far pagare l'iscrizione alle ditte della Svizzera Interna è illegale, perché le norme sul mercato interno dicono che l'accesso ad esso deve essere gratuito e rapido. Per Genola non ci sono dubbi, "sospendetela e abrogatela"
ECONOMIA

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07 DICEMBRE 2017
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BELLINZONA – Un’altra tegola per la LIA, la cui vita sembra sempre più appesa a un filo. La COMCO ha vinto altri due ricorsi (si attende la risposta di un terzo) dopo quello presentato da una società del Sopranceneri. Questa volta, il Tribunale Cantonale Amministrativo ha decretato che l’albo dei padroncini è in contrasto con il diritto superiore.

Ovvero, è illegale costringere le ditte della Svizzera Interna a iscriversi all’albo, e vanno in contrasto con le leggi che regolano il mercato interno, il cui accesso deve essere gratuito e rapido.

Stefan Renfer, responsabile Mercato interno della Commissione, al CdT, ha dichiarato: Per degli artigiani provenienti da altri cantoni svizzeri l’assoggettamento alla LIA è illegale. E in questo quadro il Canton Ticino si differenzia da tutti gli altri poiché, a mia conoscenza, è l’unico che fissa delle barriere così elevate nell’accesso al mercato. Quello che risulta problematico e che la sentenza mette in luce è la registrazione obbligatoria imposta alle ditte d’Oltralpe, tutta la documentazione a loro richiesta, così come i tempi lunghi della procedura. E naturalmente i costi legati a questo iter”.

Dunque, cosa fare ora? Per Andrea Genola, da sempre in prima fila contro l’albo, che a suo dire ha causato solamente problemi, costi e burocrazia, non ci sono dubbi: “non c’è più nessun motivo che giustifica l’esistenza di questa legge, che va prima sospesa e poi abrogata”.

Il Consiglio di Stato, di fronte alla sentenza relativa alla ditta del Sopraceneri, aveva affermato che non era escluso che la legge potesse essere abrogata ma prima si era data la possibilità di fare dei correttivi, per cui ha chiesto anche suggerimenti a uno studio legale. Questo nuovo cartellino rosso scompiglia ancor di più le carte.

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