“Non si tratta certo di negare che vi siano persone in difficoltà, anzi. Del resto ogni caso di assistenza è uno di troppo ed è più che giusto intervenire per sostenere chi ha problemi e per cercare di risolverli. Non è però sparando nel mucchio e facendo un generico riferimento al fatto che sarebbe solo ed esclusivamente colpa delle aziende (salari bassi, dumping, sfruttamento, eccetera) che si può ambire a migliorare la situazione di chi si trova in assistenza. Semplicemente perché non tutti i casi sono riconducibili al mercato del lavoro”, prosegue, facendo notare che i dati sono in linea con quelli di altri cantoni.