Non parla, ovviamente, in astratto. "È quanto sta accadendo con Argo 1. Il caso montò, non senza interrogativi di grosso calibro, già prima dell’estate; poi si assopì durante la pausa agostana. Ma come? Non c’erano forse già allora – domanda retorica – parecchi elementi nel dettagliato rapporto di 20 pagine del ‘controllo cantonale delle finanze’ del 20 aprile 2017 che dovevano far suonare l’allarme rosso?". E riassume i fatti, noti e arcinoti, sino al caso della cena di Dadò e comapgna a Bormio. "Ma si è poi di nuovo arenato da qualche parte. Forse – ci pare di aver capito – perché la Gestione del Gran Consiglio ha saputo dal procuratore generale Noseda che l’inchiesta penale sul nuovo fronte dei pagamenti in nero dei dipendenti di Argo 1 sarebbe stata ancora lunga, e allora: altolà, fermi tutti in attesa del prossimo punto fermo della magistratura. Ma scherziamo? Altro recente stop è avvenuto in attesa dell’annunciata inchiesta di Falò, andata in onda giovedì, che ha saputo raccogliere e proporre elementi in parte nuovi, e comunque preoccupanti". ,