Sul Corriere del Ticino Gianni Righinetti ha ripercorso il caso, venuto alla luce per due operazioni di polizia contemporanee e che “ci ha aperto gli occhi su un sottobosco inquietante. Un aspetto che la politica dell’orticello cantonticinese ha presto perso di vista, ma che non deve smettere di farci riflettere e preoccupare”. Paolo Beltraminelli ha voluto speculare, anche se non sarebbe stato opportuno, ma il resto del Governo non è esente da colpe: “il solo consigliere di Stato che, per ora, è riuscito a non farsi trascinare in una vicenda che potrebbe lasciare politicamente il segno è Claudio Zali. Ieri, sornione, ha assistito allo scontro fra Esecutivo e Legislativo in religioso silenzio. Ma la frase più imbarazzante l’ha pronunciata il presidente del collegio governativo Manuele Bertoli quando ha ammesso che anche l’Esecutivo molte cose le ha conosciute a spizzichi e bocconi, contemporaneamente ai parlamentari e ai cittadini. Grazie al lavoro del quarto potere”.