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22.01.2018 - 12:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Pronzini e le (nuove) fughe di notizie. "Sembrano finalizzate a distogliere l'attenzione da uno o l'altro aspetto della vicenda... un continuo gioco di scarica-barile"

Il deputato MPS, cui Bertoli aveva detto che "il Governo non risponderà più sul caso Argo sino dopo la conclusione dei lavori della CPI", non ha gradito gli ultimi articoli usciti. "Perché non rispondete agli atti parlamentari? Il silenzio vale solo per i deputati?"

 BELLINZONA – Fughe di notizie che proseguono, che hanno caratterizzato sin dall’inizio il caso Argo 1: dai dossier riservati finiti sui giornali a informazioni frammentarie che sono entrate negli articoli, mentre il “Consiglio di Stato ha deciso di non rispondere più a domande relative alla Argo 1 fino al termine dei lavori della Commissione d’inchiesta parlamentare”.

Dopo le lettere di elogio pubblicate dal Caffè e la frase di Gobbi, in una tavola rotonda sulla sicurezza, Matteo Pronzini, che a cui Bertoli in dicembre in aula di Parlamento aveva detto che in attesa della CPI nessuno avrebbe detto più nulla, torna alla carica. “A quanto pare però questa regola vale solo per le domande dei deputati”, attacca. 

E ricapitola gli ultimi fatti, dalla famosa frase del Ministro alle lettere di elogio, sino al procedimento  “nei confronti dell’allora “rappresentante responsabile” della ditta, Paolo Della Santa, al quale le citate manchevolezze sarebbero costate una multa. Fu Della Santa nel settembre del 2013 a presentare la prima istanza di autorizzazione per la Otenys. Autorizzazione che la ditta ottenne nell’ottobre dello stesso anno. L’agenzia subentra alla Rainbow nella gestione dei centri per richiedenti l’asilo a fine luglio 2014 (con l’incarico di Lumino), con un contratto valido fino al 31 dicembre 2014 poi rinnovato tacitamente in assenza di una risoluzione governativa e violando la Legge sulle commesse pubbliche. A febbraio 2016 Argo 1 segnala al Saesp il cambiamento di responsabile dell’autorizzazione, con Sansonetti che subentra a Della Santa”, riportato da La Regione-

Sino ai sospetti su Sansonetti (che riguardo alle fughe di notizie, attraverso Facebook, concorda con il deputato!), “prima dell’attribuzione del mandato del DSS alla Argo il cantone stesso avrebbe avvisato l’allora datore di lavoro che Sansonetti era sospettato di violenze nei confronti di un richiedente l’asilo”.

Al di là dei fatti singoli, “le rivelazioni su questa vicenda sollevano ancora una volta il problema della gestione delle informazioni relativa allo scandalo Argo operata dal governo. Se da un lato il Consiglio di Stato si rifiuta di rispondere alle domande dei deputati o fornisce spiegazioni assolutamente incoerenti, dall’altra sembra che alcuni suoi membri “si lascino sfuggire” informazioni che vengono poi divulgate dai media, anche se incomplete. Queste “fughe di notizie” sembrano essere finalizzate a distogliere l’attenzione da l’uno o l’altro aspetto delle vicenda in una specie di continuo gioco di “scarica-barile””, prosegue Pronzini, che poi chiede:

"1 -  Perché ha deciso di non rispondere agli atti parlamentari relativi allo scandalo Argo 1?

2 - come valuta  le “fughe di notizie” che sembrano provenire dai suoi stessi componenti?

3 - quali misure intende adottare per evitare simili fughe di notizie?

4 - ritiene che i cittadini siano correttamente informati ricevendo solo notizie parziali da parte dei media? Ritiene che questo sia utile a “ristabilire la fiducia nelle istituzioni”, come ha dichiarato più volte di voler fare?

5 - non ritiene che sia ora che vengano fornite risposte affidabili almeno sugli aspetti che sono stati chiariti finora?

6 - Questa vicenda lascia alquanto perplessi anche per quanto riguarda il ruolo della polizia cantonale, o per lo meno su alcuni suoi rappresentanti. Il Consiglio di Stato è intenzionato a chiarire i possibili legami fra membri della polizia cantonale e il direttore operativo della Argo1, Marco Sansonetti?

7- il mail con le referenze positive è stato inviato dall’ufficiale di polizia prima o dopo i fatti di Camorino, per i quali è in corso un’indagine per sequestro di persona e rapimento, coazione, lesioni corporali gravi e omissioni di sicurezza ai danni di un richeîente l’asilo minorenne?  

8 - che legami ci sono fra l’ufficiale di polizia che ha scritto le referenze e il due poliziotti coinvolti? E con Sansonetti?

9 - corrisponde al vero che la Sezione amministrativa della Polizia ha aperto un procedimento nei confronti dell’allora “rappresentante responsabile” della ditta, Paolo Della Santa, al quale le citate manchevolezze sarebbero costate una multa? Se sì, quando?

10 - ci sono stati altri controlli e/o sanzioni? L’agenzia di sicurezza è stata tenuta sotto sorveglianza?

11 - Il Consiglio di Stato ci ha più volte vantato i meriti della collaborazione fra autorità per scoprire e punire gli abusi nell’ambito del lavoro, l’impiego di personale insufficiente e senza le necessarie autorizzazioni è un indizio chiaro di possibili abusi. Le “manchevolezze” riscontrate all’allora Otenys o eventualmente più tardi alla Argo 1 sono state segnalate all’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML)? Se no, perché?

12 - Se le irregolarità sono state segnalate all’USLM, come ha proceduto quest’ultimo?

13 - corrisponde al vero che a febbraio 2016 Argo 1 ha segnalato il cambiamento di responsabile dell’autorizzazione, con Sansonetti che subentra a Della Santa”? Dal registro di commercio sembrerebbe che Della Santa abbia lasciato la Otenys (futura Argo) molto tempo prima, ci sono stati altri cambiamenti prima dell’iscrizione di Sansonetti come responsabile? È stato verificato se il numero e le autorizzazioni dei dipendenti fossero in ordine al momento dell’eventuale annuncio di cambio di responsabili?".
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