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22.01.2018 - 12:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Le eterne contraddizioni di Argo: per Gobbi, nel 2014 "gli agenti non avevano le autorizzazioni necessarie", mentre le lettere di referenze, un anno dopo...

Il Ministro ha reso noto che erano state segnalate al DASF le mancanze, relative a Lumino, uno dei comuni (assieme a Lavizzara) che nel 2015 ha scritto righe entusiastiche sull'agenzia di sicurezza. Sansonetti le stava raccogliendo forse in vista di un concorso poi mai convocato

BELLINZONA – Argo 1, i misteri proseguono. Pare che all’inizio il DI avesse fatto notare che non c’era personale sufficiente e formato, e nel contempo che le lettere di referenze per la stessa agenzia sarebbero state ottime.

Partiamo da Gobbi, che ha dichiarato in una tavola rotonda relativa alla sicurezza, qualche giorno fa: “La Polizia cantonale ha effettuato i controlli e segnalato la mancanza delle necessarie autorizzazioni e di personale adeguatamente formato quando la Argo1 ottenne il primo mandato (nel 2014, ndr), per la sorveglianza del centro asilanti di Lumino”. La Argo come agenzia poteva operare, ma non aveva sufficiente personale formato. La Polizia di certo ha avvisato la Divisione dell’azione sociale, che dunque sapeva.

È poi un segreto di Pulcinella come alla Argo, e non solo, si fosse a conoscenza del fatto che l’agente poi condannato come reclutatore ISIS era soto sorveglianza per le sue attività legate al mondo religioso musulmano, e che nonostante ciò fosse autorizzato a operare.

Insomma, i misteri proseguono. Come se non bastasse, però, quando Marco Sansonetti chiede, nel 2015 (forse pensando a un concorso per i mandati di sorveglianza che gli erano stati attribuiti, come ben si sa, da indire dopo un certo periodo, poi mai convocati?) delle referenze, esse sono ottime.
Per prima cosa, un agente di Polizia spiega di non poter, nel suo ruolo, rilasciare referenze, ma afferma di non avere nulla da eccepire sul lavoro svolto a Camorino.

Tutto positivo anche secondo il comune di Lavizzara, nelle persone del sindaco e del segretario, che nel 2015 scrivono: "Con riferimento all’attività svolta dalla vostra ditta nell’ambito della sorveglianza dei profughi eritrei che hanno soggiornato a San Carlo, valle di Peccia,  tra il 6 ottobre e il 27 novembre 2014 (ndr, in pieno periodo di prova per l’incarico datogli dal Dipartimento ma non ancora ratificato dal governo), il municipio di Lavizzara ha il piacere di attestare la sua piena soddisfazione per il vostro lavoro. I vostri agenti hanno garantito il servizio di sicurezza con professionalità, competenza e gentilezza sia all’interno che all’esterno della struttura comunale come pure nei dintorni dello stabile. Hanno inoltre instaurato un ottimo rapporto di collaborazione con il personale dell’amministrazione comunale".

Stesso contenuto, all’incirca, a Lumino. Proprio il comune dove, stando a Gobbi, avrebbero operato agenti non autorizzati. "Abbiamo il gradito piacere di attestare come il vostro servizio di sicurezza a garanzia dell’interno e dell’esterno della struttura comunale e a volte nei pressi dello stabile, è sempre stato svolto con professionalità e competenza, dimostrando nel contempo collaborazione, cortesia e disponibilità verso il personale comunale. Servizio reso con piena soddisfazione dell’esecutivo comunale e di tutta la popolazione di Lumino. Ci complimentiamo pure con tutto il vostro personale coinvolto in questa nostra particolare e delicata esperienza".

Anche qui, firmato da sindaco e segretario: sapevano che il personale non aveva tutte le autorizzazioni, oppure nel frattempo la Argo, nell’anno intercorso tra i primi controlli nel 2014 e il 2015, abbia regolarizzato i suoi uomini e abbia implementato il contingente?
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