Al di là di ciò, una grande domanda era se i funzionari e Paolo Beltaminelli fossero a conoscenza che mancasse una risoluzione governativa. Blotti disse di no, anche alla Sottocomissione, mentre Scheurer in quella sede ammise di sì, salvo poi ritrattare qualche giorno dopo. “Come poi ammesso davanti al procuratore generale, Scheurer si era molto ben espresso innanzi alla Sottocommissione, senza equivoco alcuno e ripetutamente, per cui andrebbe piuttosto verificato perché due giorni dopo l’audizione di Beltraminelli (del 6 giugno 2017), Scheurer discuta con Bernasconi, l’8 o il 9 giugno, e confezioni la mail di ritrattazione il lunedì 12 successivo”, dice Bertoli: fu probabilmente Paolo Beltraminelli a farglo cambiare idea, visto che Renato Bernasconi disse che “ricordo che Beltraminelli mi aveva chiamato dopo la sua audizione facendomi presente questa differenza di affermazioni tra Scheurer e Blotti dicendomi che magari è stato un pasticcio di Scheurer”.