“Negli ultimi anni è prevalso nella politica ticinese un orientamento protezionistico, anche se di recente, su “Prima i nostri”, vi è stata una battuta d’arresto. Pensiamo, per fare solo qualche esempio, alla legge sulle commesse pubbliche, alla LIA, al controllo dei permessi di lavoro, all’applicazione della legge innovazione. Mentre le associazioni padronali si sono espresse, tendenzialmente, contro queste misure, sostenendo il libero mercato, i sindacati hanno propugnato soluzioni diverse, come ad esempio l’estensione dei contratti collettivi. La spinta a valore proteggere il territorio, a contrastare il dumping, ha contribuito ad incrinare il rapporto tra i partiti storici, i nuovi partiti di destra e le associazioni di categoria”.