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26.11.2018 - 15:130

Una voce fuori dal coro. "Se ci fosse stato un uomo e non una donna? Fra finti moralisti e incoerenze ticinesi"

Censi, leghista, sottolinea che "almeno Plein vive in Ticino, paga le imposte, porta nel mondo il nome di Lugano e offre decine di posti di lavoro". Non manca una stoccata a chi sostiene il multiculturalismo

LUGANO – C’è anche qualcuno che va controcorrente sul discusso caso Plein: è il consigliere comunale leghista e segretario del partito Andrea Censi.

Per lui, è una situazione “fra finti moralisti ed incoerenze ticinesi”.

“Ma se al posto di una donna ci fosse stato un uomo avrebbero montato la panna allo stesso modo? Che la campagna di Philipp Plein possa essere di dubbio gusto ci può stare, questa come tante altre (vogliamo abolire tutte?)”, scrive. Sottolineiamo che in molti hanno ricordato anche la violenza sugli uomini, in questi giorni, di cui si parla meno ma che esite.

Tornando a Censi, sostiene che “quantomeno Plein abita in Ticino, paga le imposte, porta nel mondo il nome di Lugano e offre decine di posti di lavoro. Le moraliste ed i moralisti che oggi si indignano non sono gli stessi che difendono a spada tratta il multiculturalismo, comprese quelle culture che realmente intaccano ogni diritto delle donne?” (riferendosi, ovviamente, all’Islam).

Mentre aumentano le condanne e le firme della petizione, Censi si propone come voce fuori dal coro.

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