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14.10.2019 - 15:120

Si vota su quattro quinti del CdA. in sospeso Pau-Lessi. Zali: "Favoriamo dapprima la presunzione d'innocenza"

Il Rinnovo dei membri del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda cantonale dei rifiuti (ACR) era all'ordine del giorno in Gran Consiglio, il Governo ha scelto di far votare per gli altri. Pronzini: "Non teniamo il posto in caldo a nessuno"

BELLINZONA – All’ordine del giorno in Gran Consiglio vi era anche il Rinnovo dei membri del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda cantonale dei rifiuti (ACR). Un tema che aveva fatto discutere, perché essendoci in lista Ivan Pau-Lessi, la volta scorsa si decise di rinviare la trattanda.

Pau-Lessi era un alto dirigente del DSS quando l’ex funzionario condannato per coazione sessuale, e si era autosospeso dal Consiglio della Magistratura in attesa di poter dire la sua conoscendo le motivazioni della sentenza.

Quel che si sapeva era che le ragazze molestate, o almeno un paio, si erano rivolte a lui. Diversi deputati insorsero, facendo rinnovare la trattanda.

A Pau-Lessi sono arrivate le motivazioni della sentenza e a quanto si sa viene duramente criticato il suo comportamento. Pare avesse promesso di spostare l’uomo non a contatto coi giovani e che gli avrebbe proposto una terapia psicologica: non fece nulla di tutto ciò.

Oggi, il tema del CdA dell’ACR tornava all’ordine del giorno. Il Consiglio di Stato ha deciso di far votare i quattro quinti del CdA stesso, lasciando in sospeso il posto per cui era stato proposto Pau-Lessi.

“Ma questa proposta di eleggere 4/5 del CdA non ha senso”, ha tuonato Matteo Pronzini. “Che il PS proponga qualcun altro. Non teniamo il posto in caldo a nessuno”.

Natalia Ferrara ha chiesto a Zali se, come per il CdA dell’EOC di cui si era parlato pochi minuti prima si vuole andare verso una nuova governance, con ruoli femminili, dato che per l’ACR di donne in lizza non ve ne sono. 

Claudio Zali ha risposto che “i candidati sono questi, permettetemi la battuta ma l’ACR non attira molte donne”. E su Pau-Lessi ha spiegato come il Governo abbia deciso di “favorire dapprima la presunzione d’innocenza”.

La richiesta di Pronzini di rinviare ancora la trattanda è stata respinta con 64 no, 12 si, 7 astenuti.

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