Con una lettera aperta firmata da Nussmbaumer, il movimento deplora la sospensione degli aiuti a 11 organizzazioni internazionali che operano in Israele e territori palestinesi. "Temiamo una guerra mondiale di stampo nucleare"
BELLINZONA - La Svizzera mantenga il suo ruolo tradizionale, ovvero la neutralità, ed anzi si impegni per far sedere i paesi belligeranti a un tavolo per trovare una via per la pace, prima che quanto sta succedendo in Medio Oriente diventi una guerra nucleare. HelvEthica si rivolge in una lettera aperta a Cassis, dopo la sospensione degli aiuti a 11 organizzazioni internazionali che operano in Israele e nei territori palestinesi, chiedendo, in caso "non voglia o non possa" adoperarsi per far negoziare Israele e Hamas, di dimettersi.
"Ci teniamo a precisare che siamo altrettanto indignati e atterriti per l’improvviso attacco di Hamas del 7 ottobre scorso contro la popolazione israeliana. Riteniamo tuttavia che la reazione di Israele a questo ignobile attacco terroristico sia del tutto sproporzionata. Criticare l’operato dello Stato d’Israele non significa essere “antisemiti” (in riferimento al Suo articolo del 9 novembre sul CdT). Al contrario, noi siamo per il rispetto di tutti gli esseri umani, a prescindere dalla loro razza, etnia, religione o opinione", scrive Werner Nussbaumer, co-presidente del Movimento
"Ne abbiamo abbastanza di etichettature secondo cui chi ha un pensiero critico rispetto alla narrazione sul conflitto israelo-palestinese è “antisemita”, alle misure sulla pandemia è “negazionista” o “antivax”, all’ideologia gender è “omofobo”, alla versione ufficiale sull’11/9 è “complottista” (cfr. lo storico svizzero Daniele Ganser) e così via. Bisogna anche dire che, come dimostra la grande manifestazione in favore della pace organizzata il 27 ottobre scorso a New York dal gruppo Jewish Voice for Peace, non tutti gli “ebrei” la pensano allo stesso modo, come è giusto che sia", prosegue, riprendendo alcuni cavalli di battaglia.
Non solo ci sono stati 11mila morti, di cui quasi la metà bambini, "contro una popolazione pigiata da anni in pochi chilometri quadrati che è stata privata di acqua, elettricità e viveri": il grande timore di HelvEthica è "l’escalation a cui questo ennesimo conflitto potrebbe portare, sfociando in una guerra mondiale di stampo nucleare. La storia ci insegna che non sono mai i popoli a volere la guerra, bensì la solita casta che ha interessi finanziari e/o geostrategici e che spesso finanzia l’uno e l’altro campo".
Cosa dovrebbe dunque fare Ignazio Cassis? "Come cittadini ci aspettiamo che Lei assolva al Suo dovere di ministro degli Affari esteri della Svizzera, un Paese neutrale che vanta da sempre una tradizione umanitaria e che, dal 2022, anno in cui Lei ha scalfito la nostra tradizionale Neutralità (ormai a geometria variabile) sanzionando la Russia, sembra essersi piegato a quei voleri atlantisti che hanno vocazione di “esportare la democrazia” in altri Paesi dichiarandogli guerra. Ci aspettiamo quindi che Lei si adoperi per portare le parti in conflitto al tavolo dei negoziati, come dovrebbe fare un Paese caratterizzato da solidi principi di neutralità e buoni uffici: se non può o non vuole farlo La invitiamo a dimettersi".