POLITICA
Lugano, "oltre gli slogan, i dualismi ed i gatti in autostrada"
Andrea Togni: "Non agire ora significherebbe tradire il mandato ricevuto e il ruolo cruciale che Lugano ricopre come locomotiva economica del Cantone"

*Di Andrea Togni

In questi giorni diverse penne han provato dar più risalto a presunte tensioni politiche, più che alle sfide che la nostra città sta affrontando. È stato lasciato spazio ad una narrazione che merita però di essere ampliata e chiarita. La decisione del Gruppo PLR di respingere il Preventivo 2025 non è un atto di "opposizione pura e dura" né un’azione isolata e personalistica. È invece l’espressione di un percorso condiviso, nato da un dialogo approfondito e costruttivo all’interno del Gruppo e sostenuto, magari non ancora pubblicamente, da un pensiero sostenuto anche da membri di altri schieramenti.

Facendo un parallelo con il privato, mi piace pensare al Consiglio Comunale come al CdA di una società, mentre il Municipio ne può rappresentare il management. Il preventivo è un documento strategico: se giudicato carente o tardivo, è dovere del CdA richiedere correttivi per garantire la sostenibilità futura. Questo è l’animo della posizione PLR, consapevoli che ogni decisione deve basarsi su analisi solide e prospettive realistiche.

Non è peraltro la prima volta che emerge la necessità di una maggiore responsabilità nella gestione delle finanze cittadine. Già nel dicembre 2023, la Commissione della Gestione (relatore il
PLR Ferruccio Unternährer) evidenziava la necessità di interventi correttivi per evitare derive insostenibili. Non agire ora, anche con decisioni forti, significherebbe tradire il mandato ricevuto e il ruolo cruciale che Lugano ricopre come locomotiva economica del Ticino.

Cercare di semplificare il tutto ad un “duetto” di partito o etichettare questo atto come un “abbandono di gatti in autostrada” è riduttivo e fuorviante. La decisione di respingere il Preventivo è il frutto di una visione collegiale e articolata, che va oltre i singoli. È svilente la tendenza di attribuire a dinamiche personali ciò che invece nasce da una riflessione politica e gestionale, matura e condivisa da un intero gruppo politico, e che (dovrebbe) coinvolge tutti.

Lacerare è facile, cucire è difficile. Come non concordare! Ma cucire richiede il coraggio di affrontare le criticità, proporre soluzioni. Smettere di focalizzarsi sul problema richiede un cambio di passo: meno slogan, meno personalismi e più pragmatismo. Serve un dialogo responsabile e concertato, che guardi agli interessi della città, non alle dinamiche di un singolo partito o politico. L’auspicio è che questa fase di confronto diventi un’opportunità per delineare le priorità della città: sostenibilità finanziaria, sicurezza, promozione economica e attrattività per famiglie e imprese.

Tornare a parlare di soluzioni non è un’utopia, ma il compito essenziale di chi ha scelto di impegnarsi per Lugano.

*Consigliere comunale PLR Lugano

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